L’attacco #Flex dell’Olimpia Milano 2020-2021 (di Luca Banchi)

La nuova rubrica curata da coach Luca Banchi inizia con l'analisi dell'attacco #Flex dell'Olimpia Milano di Ettore Messina

A pochi giorni dalle Final Four di Supercoppa, inizia una nuova rubrica tecnico tattica su Sportando che sarà curata da coach Luca Banchi. 
Questo il suo pezzo d’esordio sulla Flex Offense dell’Olimpia Milano versione 2020-2021.

Iniziamo questo rapido viaggio tra le finaliste di Supercoppa 2020 dall’Olimpia Milano, unica imbattuta nelle 10 gare fin qui disputate, squadra che più di ogni altra ha impressionato per la qualità di gioco mostrata testimoniata da percentuali realizzative altissime ed una difesa già efficace.

Una delle caratteristiche del roster 20/21 è certamente la versatilità con giocatori capaci di ricoprire più ruoli ed attaccare i mismatch tecnici o fisici (taglia-velocità) dal perimetro o in area.

L’attacco FLEX che lo staff milanese ha introdotto fin dall’inizio di questa stagione ha la peculiarità di esaltare le caratteristiche dei propri giocatori offrendo molte opportunità di lettura, creando vantaggi che la squadra dimostra di saper materializzare con chirurgica precisione.

Come si può notare dalle prime due clip, l’attacco FLEX garantisce un movimento corale che coinvolge spesso 4-5 giocatori. E non è un caso che questo movimento venga spesso utilizzato ad inizio periodo per permettere ad ogni giocatore di sentirsi coinvolto nel sistema offensivo esercitando pressione sulla difesa avversaria alla ricerca di un piccolo errore che possa essere puntualmente punito.

LA CLIP 1 evidenzia l’efficacia del blocco “flare “per Leday dopo una serie precedente di movimenti che hanno avuto l’effetto di togliere pressione dal PF milanese bravo a riconoscere il comportamento del suo avversario punendolo con un taglio a canestro.

 

LA CLIP 2 presenta al meglio uno dei giocatori simbolo della nuova Olimpia, Kyle Hines, noto per le sue caratteristiche difensive ma capace di dare efficacia all’attacco grazie alla consistenza dei suoi blocchi e la rapidità nel punire eventuali eccessi d’aiuto grazie al movimento “slip” a canestro.

 

La scelta di questo attacco e schieramento si prestano alla possibilità di enfatizzare vantaggi tecnici e fisici che la panchina può pensare di esplorare con chiamate che spesso seguono un time out o un breve huddle della squadra(ad esempio dopo un tiro libero subito).

LA CLIP 3 mostra il già alto il livello di empatia dei giocatori milanesi e come la prontezza di Rodriguez permetta a Datome di ottenere un tiro aperto da 3 pt grazie all’effetto sorpresa di un blocco di contenimento quando la difesa avversaria stava cercando adeguamento al taglio del play spagnolo.

 

LA CLIP 4 testimonia come questo movimento possa permettere alle ali di sfruttare vantaggi fisici in pivot basso indipendentemente dal fatto che le guardie avversarie decidano di effettuare un cambio o meno.Concedere una ricezione nel cuore dell’area ad un giocatore come Micov significa spesso capitolare a causa delle sue qualità di finalizzatore ma sopratutto di passatore.

 

NELLA CLIP 5 si può apprezzare la capacità di lettura dei comportamenti difensivi e delle caratteristiche dei compagni. Delaney si dimostra ancora una volta protagonista grazie ad un’azione di blocco #flip (ne modifica l’angolo all’ultimo istante) indicando a Shields la via migliore per creare separazione dall’avversario (che privilegio poter avere compagni come Foe23!!!!).

 

Poter schierare nel ruolo di playmaker giocatori “di taglia” come Moraschini o Delaney offre a Milano la possibilità di sfruttare il vantaggio fisico con movimenti “seal” successivi a blocco

o taglio.

 

Immagino che questo attacco accompagnerà la stagione di Milano per l’intera sua durata permettendo allo staff ma sopratutto a giocatori di così alto quoziente cestistico di scovare nuove soluzioni e modi di punire gli inevitabili adattamenti difensivi.

Alla prossima
Luca Banchi