Octavius Ellis, nuovo centro della NutriBullet Treviso, ha raccontato sulla Tribuna la terribile vicenda che ha segnato la sua vita: «Era il 2003, avevo dieci anni, e vivevo con mia madre, le mie due sorelle Nissa e Sedondra e il nostro patrigno. Lui era un violento, un giorno ha sparato a mia madre Traceye e l’ha uccisa. Io ero lì, e ho visto tutto. È stato terribile».
«Mia nonna Flossie è stata fondamentale, sia quel giorno che negli anni successivi. Ci ha cresciuti lei, cercando di non farci mancare niente. Io ho avuto grossi problemi nella gestione della rabbia, avevo degli scatti d’ira molto accesi, faticavo a controllare le emozioni e non mi fidavo di nessuno. La pallacanestro mi è servita a tenere sotto controllo il fuoco che mi bruciava dentro, anche se ogni tanto i ricordi di quel giorno terribile tornavano fuori».
Una rissa lo portò a lasciare Cincinnati College per Trinity Valley, su consiglio del suo coach: «Coach Cronin era davvero forte e credeva in me. È uno tosto, ora allena Ucla, non proprio una squadretta. Parlavamo tanto, e parlammo anche dopo l’episodio che portò alla mia esclusione. Mi disse che cambiare aria mi avrebbe fatto bene, e così fu. Certo che ero finito in un altro mondo…».
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