Nikola Mirotic torna a Barcellona e concede un’intervista a Jose Huguet di Mundo Deportivo, cui raccontò due stagioni or sono la rottura con il club blaugrana. Ecco alcune dichiarazioni.
SUL RITORNO AL PALAU
«Mi sento molto emozionato, prima di tutto per tornare a Barcellona e poi perché torno a giocare qui. È vero che questa volta indosso una maglia diversa, ma l’entusiasmo è lo stesso. Ovviamente, per me il Palau è speciale, lo è sempre stato, magico. Cercherò di controllare le emozioni perché alla fine sono qui per una partita, una partita che voglio vincere, quindi sono motivato a tornare sul parquet del Palau».
SULL’ACCOGLIENZA CHE SI ATTENDE
«Mi aspetto che sia buona, perché la gente sa che Niko Mirotic ha dato tutto. Ovviamente si sarebbe potuto vincere di più, ma so che mentre ero qui, con l’aiuto di altri, il Barça è sempre stato al vertice. Tre Final Four, due campionati, due coppe, sempre finali… Credo che i tifosi lo sappiano, e soprattutto ricordo la mia ultima partita al Palau, quelle due vittorie contro il Madrid per conquistare il campionato. Quindi spero in un Palau contento».
SU UN BILANCIO POSITIVO
«Credo di sì. Ora è passato del tempo e non hanno ancora vinto, ma ci sono periodi e periodi. Io sono uno che guarda sempre il lato positivo: si può sempre fare meglio, ma anche peggio. Certo, è frustrante non aver vinto un’Eurolega con il Barça, perché penso che la squadra lo meritasse, ma non è stato possibile. Detto ciò, eravamo sempre lì, a giocare le finali. Non vincere l’Eurolega è stata una spina nel fianco, ma non cambia il mio amore per il club, per questa città e per i tifosi. Me ne sono andato a testa alta e torno con tante emozioni positive»
SULL’ASSENZA DELL’ANNO PASSATO
«Con un po’ di dispiacere, perché non potevo giocare e a me piace esserci quando posso scendere in campo. D’altra parte, pensai che se non potevo giocare, non avrebbe avuto senso essere lì. Ora, con più tempo per riflettere, credo sia stato meglio così»
SULL’ADDIO AL BARCELLONA
«Non ero io a prendere le decisioni, la gente sa che volevo restare ma non era possibile. Ovviamente avevano un obbligo sul mio contratto, punto. Per molte persone è difficile da capire, ma questo è quello che è successo».
SULL’ESTATE DELL’ADDIO
«Sarò molto chiaro e molto diretto. Ciò che doveva succedere è successo. È molto difficile spiegarlo, l’importante è come è andata a finire… Io mi fido molto di Dio, lo sai, e credo che Dio metta ognuno al suo posto. E penso che il mio posto fosse l’Olimpia Milano».
SULL’OLIMPIA MILANO DI OGGI
«Abbiamo preso consapevolezza di essere una grande squadra, con un roster importante. Dovevamo solo crederci di più. Dopo alcune sconfitte evitabili, ci siamo detti basta, e tutto è iniziato a migliorare».
SUL SUO STATO DI FORMA
«E’ tornato il miglior Mirotic? Credo di sì, ma è merito della squadra e dell’allenatore, che mi mettono nelle migliori condizioni. I miei numeri non contano nulla se il team non è in buona posizione. Mi sento fisicamente bene e sto giocando il miglior basket della mia carriera».
SUL SUO CONTRATTO
«Bene, ho firmato un due più uno, quest’anno ho un’opzione per andare via. Magari d’estate sono libero».
SUL FUTURO
«Nella vita tutto può succedere. Tengo la porta aperta per il Barça. Perché no?»
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