Dopo due anni altalenanti in NBA tra New Orleans Pelicans e Dallas Mavericks, Nicolò Melli è tornato in Italia e più precisamente a Milano, club che aveva lasciato nel lontano 2015 e di cui aveva fatto parte dal 2010. Nella sua prima avventura meneghina, Melli ha vinto anche lo Scudetto del 2014 – quello di “The Shot” di Curtis Jerrells in Gara 6 della finale contro Siena -, collezionando un totale di 187 presenze.
Poi nell’estate 2015 arriva il cambio di rotta, un’esperienza all’estero da cui apprendere e per vedere quanto poteva diventare grande. Uno dei motivi per cui il nativo di Reggio Emilia ha accettato la proposta di Bamberg è stato il forte nucleo italiano a capo del Brose. Daniele Baiesi come GM e Andrea Trinchieri come capo allenatore. In Germania, “Nik” esplode definitivamente anche a livello europeo, affinando le proprie qualità da regista aggiunto sul parquet e da leader a tutto tondo sulle due metà campo. Nell’annata 2016/17 viene addirittura nominato nel secondo quintetto dell’Eurolega, riconoscenza che lo porterà così in uno dei più prestigiosi club continentali, il Fenerbahçe di Istanbul. Anche in Turchia, Melli continua la propria crescita, segna 28 punti in una finale di Eurolega (nel 2018), si consacra accanto all’amico Gigi Datome e si guadagna un’altra opportunità, quella NBA. Qui il viaggio conoscerà (pochi) alti e (tanti) bassi, spingendo così Nicolò a porgere di nuovo lo sguardo verso l’Europa, in particolare Milano, ancora lei.
In questa stagione, Melli è l’autentico pilastro dell’A|X Armani Exchange, c’è sempre stato in qualsiasi momento di difficoltà (che fosse in Serie A o in Eurolega) e sicuramente sarà uno dei protagonisti della “Classica” in programma mercoledì alle ore 16 su Rai 2 e Discovery + contro la Virtus Segafredo Bologna. Nelle 12 presenze fatte registrare in questo campionato, Melli ha siglato 8.8 punti e 5.4 rimbalzi (per un 14.2 di valutazione) in soli 21.8 minuti di impiego medio. Efficienza, sostanza, intelligenza e completezza.
Sembra quasi un segno del destino che il numero 9 taglierà il traguardo delle 200 presenze in Serie A con l’Olimpia nella sfida contro la Virtus di un’altra grande bandiera del basket italiano, Marco Belinelli. Le loro strade si sono incrociate, escluse le avventure in Nazionale e la recente finale di Supercoppa vinta da “Beli” e compagni, soltanto in NBA in un paio di occasioni. La prima risale al 22 gennaio 2020 quando i San Antonio Spurs di Belinelli batterono i New Orleans Pelicans di Melli con il punteggio di 121-117. Per il primo 17 minuti sul parquet e 8 punti mandati a referto mentre per il secondo solo qualche scampolo di partita nel “garbage time”; la seconda, invece, è datata 9 agosto 2020 ed è stata giocata nella bolla di Orlando. Anche in quell’occasione vinse San Antonio (122-113), trascinata da un Belinelli in grande spolvero da 14 punti in 21 minuti; dall’altra parte, stavolta Melli ha giocato di più (10 minuti) siglando 2 punti e 1 stoppata.
Dopo un periodo di stop forzato come quello appena trascorso, due leader così carismatici sapranno sicuramente trascinare le rispettive squadre in un match così prestigioso. E chissà se proprio una giocata decisiva dell’attuale lungo dell’A|X Armani Exchange deciderà la 183ª edizione della “Classica”, permettendogli così anche di vincere il primo braccio di ferro contro l’attuale capitano bianconero.
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