L’Olimpia Milano ha ancora una speranza, ridottissima, di una clamorosa rimonta playoff. Le sette vittorie nelle ultime otto gare hanno ridato slancio ai biancorossi, verso il finale di stagione. Il calendario è difficile, le avversarie da superare sono ancora tante, però l’ambiente vuole crederci. “La strada è molto stretta, però finché c’è una strada cercheremo di percorrerla – le parole di Nicolò Melli a Tutti Convocati – Sicuramente il calendario è diciamo… interessante, però c’è una possibilità. Non è facile, finché c’è anche uno zero virgola noi ci proviamo”.
Le difficoltà della prima parte di stagione: “Gli infortuni non hanno aiutato, avendo perso pezzi davvero importanti. Il nostro giocatore probabilmente più forte Shields, poi il playmaker titolare. E, ogni volta che tornava qualcuno, si infortunava qualche altro. Detto questo, fanno parte di una stagione e di una carriera, noi avremmo potuto vincere almeno due o tre partite in più. Una delle due con l’Alba, quella col Panathinaikos. Non siamo stati abbastanza cinici”.
Non solo gli infortuni: “Poi c’è da dire, quando inizi a perdere, perdi un po’ anche di fiducia. Quando abbiamo tolto il tappo, le cose sono andate meglio. Poi l’ingresso di Shabazz ci sta dando una mano. La lampadina però non era mai spenta. Ed è una grande qualità. Non arrivavano i risultati, non per mancanza di voglia, ma perché forse illuminava la stanza sbagliata. Questa squadra ha sempre messo tanta energia e voglia, in palestra si è sempre lavorato tanto. Ora, vedi come stiamo giocando adesso, il rammarico ed il rimpianto di quel periodo lì c’è ed è evidente, ma bisogna essere in quel momento e non era così banale”.
La stagione di Messina: “Ettore non si era probabilmente mai trovato in una situazione del genere. Non sono semplici. Quando hai tanti infortunati, perdi le partite che ti lasci scappare, non è facile. Sicuramente un’aspetto che fa molto onore ad Ettore è questo senso di responsabilità nei confronti della proprietà e questo può non aver aiutato, perché ti metti ulteriore pressione addosso. Se adesso siamo in questa striscia positiva, il merito è molto di Ettore che ha trovato nuove soluzioni tattiche”.
Il plauso alla proprietà: “Noi abbiamo una proprietà clamorosa. Oltre al nome e chi è, ma il modo di come svolge il ruolo di proprietario. Siamo messi nelle condizioni di fare il meglio possibile, peccato non siamo riusciti a raccogliere i frutti. Forse era una questione anche tattica, perdendo giocatori importanti e non riuscendo a trovare l’assetto”.
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