«Ho grande voglia di ripartire, di fare e di emergere. Quando mi è stata prospettata la possibilità di allenare in una piazza così importante, non ci ho pensato un secondo. Sono molto motivato e spero che in questa stagione potremo riabbracciare il pubblico sugli spalti, per ricreare quel feeling che ha reso Pistoia un campo sempre particolarmente difficile da espugnare». Sono queste le prime parole che Nicola Brienza, nuovo head coach della Giorgio Tesi Group Pistoia, ha pronunciato nel corso della conferenza di presentazione alla stampa ospitata dal title sponsor biancorosso.
«Siamo reduci da una serata davvero importante per la pallacanestro italiana – ha esordito Giacomo Galanda, special project manager di Giorgio Tesi Group – Un momento particolare che spero possa essere di buon auspicio per una Pistoia che vuole crescere e rilanciarsi e per la nuova avventura di un coach preparato affamato come Brienza». «Sono molto contento che Brienza abbia accettato la nostra proposta, è stata la prima opzione fin dall’inizio e sarà dei nostri quantomeno per due stagioni – ha affermato il presidente Massimo Capecchi – mi auguro che quello odierno sia il primo passo di una lunga strada da percorrere insieme, ho avvertito grande entusiasmo da parte sua e ne sono lieto». «Cercavamo un coach serio, di prospettiva, che avesse già esperienza ad alto livello e che avesse la giusta attitudine per lavorare con i giovani – ha spiegato il direttore sportivo Marco Sambugaro – Nicola ha tutte queste caratteristiche, ci siamo trovati d’accordo fin da subito e non vediamo l’ora di entrare nel vivo della nuova stagione».
Brienza, che ha firmato un contratto biennale con il Pistoia Basket 2000, si è presentato così alla stampa: «Quando Marco mi ha chiamato, nel giro di un’ora abbiamo trovato l’accordo. Ho grande voglia di ripartire, di fare e di emergere. Quando mi è stata prospettata la possibilità di allenare in una piazza così importante, non ci ho pensato un secondo. Sono molto motivato e spero che in questa stagione potremo riabbracciare il pubblico sugli spalti, per ricreare quel feeling che ha reso Pistoia un campo sempre particolarmente difficile da espugnare. Uno dei nostri obiettivi sarà quello di contribuire a ricreare quell’atmosfera, costruendo un team che possa rispecchiare la passione che i pistoiesi hanno nei confronti della propria squadra. È questa la promessa che mi sento di fare: non lesinare energie, non fare mancare mai l’impegno e non lasciare nulla al caso per crescere insieme e tornare ad essere quella Pistoia che da avversario ho sempre conosciuto e ammirato».
Sulla squadra che verrà: «Avere dei capisaldi tecnici è importante, poi ci sono tanti modi di allenare e gestire un team. Abbiamo già un gruppo importante da cui partire: la prima cosa da fare sarà conoscerli e capire determinati meccanismi. Per quanto riguarda i giocatori che mancano invece, stiamo cercando di seguire un’idea di squadra aggressiva, con una propensione difensiva di un certo tipo, perché penso che la difesa sia un buon viatico sia per raggiungere risultati sia per creare feeling con i tifosi. I canestri e le giocate strappano applausi, però le partite si vincono tuffandosi per recuperare una palla, prendendosi uno sfondamento, sacrificandosi con uno scivolamento in più. Se difendi bene in attacco puoi correre: vorrei una squadra che nei primi secondi dell’azione possa velocizzare il gioco per cercare canestri relativamente facili in contropiede, mentre per quando ci sarà da sviluppare gioco molto dipenderà da come completeremo il roster. Avendo solo due stranieri è importante avere una base italiana di livello che riesca a fare la differenza, ma fortunatamente ho ereditato un eccellente mix di veterani e di giovani prospetti da sviluppare».
Commenta
Visualizza commenti