Nico Laprovittola: Jasikevicius? Il miglior coach che abbia mai avuto

Nico Laprovittola: Jasikevicius? Il miglior coach che abbia mai avuto

Nico Laprovittola, esterno del Barcellona, è stato ospite di Basquet Plus. Ecco alcune sue dichiarazioni

Nico Laprovittola, esterno del Barcellona, è stato ospite di Basquet Plus. Ecco alcune sue dichiarazioni.

SU SARUNAS JASIKEVICIUS

«Ha cambiato la mia carriera. Il mio modo di giocare. L’ho già detto. È il miglior allenatore che abbia mai avuto, ma anche lui aveva le sue cose, non così positive, come tutti, e sono molto grato di averlo incontrato nella mia carriera al momento giusto. Credo di aver avuto bisogno di qualcuno come lui, qualcuno che mi spingesse un po’ a farmi il culo, qualcuno che mi gridasse dietro. Ho un carattere molto calmo, a volte non mi faccio problemi per molte cose, ma l’ho preso come una sfida quando sono arrivato, perché c’erano dubbi sul fatto che avrei sopportato un tipo come lui, e alla fine sono stato quello che l’ha sopportato meglio di tutti. Credo di aver indurito un po’ il mio carattere e l’essere padre mi ha dato anche altre priorità nella vita. Come persona è totalmente diverso fuori dal campo e sono grato di averlo conosciuto».

SUL BARCELLONA DI OGGI

«Oggi stiamo andando molto bene, e ve lo dico 48 ore dopo una sconfitta. È vero che sono andati via giocatori di altissimo profilo, gente che alza le gerarchie, il rispetto, ecc. Ma al di là di questo, il club è stato in grado di rimettersi in piedi e può essere che in alcune partite soffriamo più che in altre, ma stiamo giocando un gioco più divertente, stiamo ottenendo risultati, stiamo facendo molto bene in Eurolega, e dobbiamo continuare con questa mentalità. Oggi la differenza più grande è che, non avendo un profilo così alto in alcuni giocatori, siamo più tutti sulla stessa linea e prendiamo le decisioni orizzontalmente. Questo aiuta la convivenza».

SU ROGER GRIMAU

«Alla fine sono i giocatori a prendere le decisioni in campo. Dobbiamo eseguire ciò che ci dicono gli allenatori. Darci la libertà di prendere decisioni non toglie a Roger la sua autorità. È ancora uno dei leader di questo progetto e la persona che decide i piani di gioco e chi entra in campo. E credo che lo stia facendo in modo eccellente. Non siamo ancora arrivati a Natale. Sappiamo quando e dove dobbiamo arrivare. Dobbiamo continuare così».

SULLE PRESSIONI

«Vediamo. No, non è minore. È il Barcellona. Proprio come Madrid. Idealmente vorremmo raggiungere le F4, anche se non siamo favoriti, ma con il nostro modo allegro di giocare potremmo diventare una squadra molto pericolosa».