Neven Spahija: Chi se la prende con Casarin non è un vero tifoso. Il resto del pubblico lo ha capito

Neven Spahija: Chi se la prende con Casarin non è un vero tifoso. Il resto del pubblico lo ha capito

Dopo la bella e intensa vittoria della Reyer Venezia su Derthona Basket, coach Neven Spahija ha parlato con grande lucidità e passione

Dopo la bella e intensa vittoria della Reyer Venezia su Derthona Basket, coach Neven Spahija ha parlato con grande lucidità e passione, elogiando la squadra, il lavoro del gruppo, e lanciando un messaggio chiaro alla tifoseria in merito a Davide Casarin.

“Squadra e staff tecnico stanno facendo un lavoro ottimo. Ci sono errori, come sempre, ci sono alti e bassi, ma questa vittoria è meritata. Abbiamo battuto una squadra molto preparata, con le idee chiare su cosa fare in attacco e in difesa.”

Spahija ha evidenziato come il momento decisivo sia arrivato nel finale, grazie alla fisicità e alla difesa:

“Negli ultimi quattro minuti abbiamo fatto molto bene. Quando lasci spazio a loro, anche se attacchi bene, Derthona è molto brava. Ma noi abbiamo difeso forte, siamo stati presenti. Ora ci prendiamo un po’ di riposo, ma andiamo avanti a lavorare per vincere più partite.”

Il coach ha anche voluto sottolineare la forza del collettivo, lodando in particolare l’impatto del secondo quintetto:

“È stata una partita del gruppo. Oggi hanno segnato tutti. La squadra gioca bene, ma soprattutto si allena e si comporta bene. Il secondo quintetto ha dato il primo vantaggio, ha fatto molto bene. Devono solo liberarsi un po’ di più, giocare più tranquilli, senza troppa pressione, e faranno ancora meglio.”

Tessitori e il cuore della Reyer

Una menzione speciale è andata al capitano, Amedeo Tessitori, protagonista silenzioso ma fondamentale:

“Tex ha tanto cuore. C’è stato un timeout dove mi sono arrabbiato per un tiro forzato in situazione di 5 contro 4, ma la sua reazione è stata straordinaria. Questo è Tex: un cuore vero.”

Anche l’aggressività nei dettagli ha fatto la differenza, come spiegato da Spahija:

“Dopo due o tre tiri di Baldasso abbiamo deciso di essere più aggressivi. Abbiamo tolto alcune sue uscite, preso rimbalzi importanti: quei gang rebound sono stati decisivi.”

La partita, per intensità, ha avuto un sapore speciale:

“Era una partita da playoff, non da regular season. Ma per una partita così ci vogliono due squadre brave, non una sola.”

“Non si lascia mai un giocatore”: il messaggio su Davide Casarin

Nel finale, Spahija ha voluto mandare un messaggio forte e diretto, dopo alcuni fischi ricevuti da Davide Casarin:

“Alleno da oltre 30 anni, ma non ho mai visto in vita mia che un giocatore venga insultato così a casa sua. Davide è l’unico cresciuto qui. Tutti noi siamo orgogliosi di lui. Quando è successo l’episodio, la maggior parte del pubblico ha capito e ha aiutato Davide. E noi non lo lasceremo mai da solo.”

“Davide ha un solo problema: quando prende la palla, ci sono sempre le stesse persone che lo fischiano prima ancora che faccia qualcosa. Io mando un messaggio: un tifoso vero può essere arrabbiato, può criticare, ma non lascia mai la squadra. Non lascia mai un giocatore.”

Spahija ha anche respinto qualsiasi tipo di insinuazione sulla gestione tecnica del giovane talento:

“Nessuno mi ha mai detto che Davide deve giocare. Né il presidente – che è la miglior persona e miglior presidente che io abbia mai avuto – né nessun altro. Io alleno 10 giocatori, non cinque. Davide ha fatto tanto da quando è arrivato da Verona. L’ho voluto io perché credo nello sviluppo dei giovani.”

Infine, ha voluto chiarire:

“Chi pensa di aver comprato l’abbonamento per insultare Davide ha sbagliato. Questo un tifoso vero non lo fa. Ringrazio tutti quelli che dopo il piccolo incidente di oggi hanno aiutato Davide. Io sono il suo allenatore. Lo sostengo, come sostengo tutti gli altri. E se qualcuno vuole insultare, venga a farlo con me. Ma a me non importa.”