NCAA, come cambia il sistema collegiale. E quattro italiani sono pronti a partire

NCAA, come cambia il sistema collegiale. E quattro italiani sono pronti a partire

Il basket NCAA sta attraversando una trasformazione senza precedenti. Ecco come cambia, e come la cosa riguarderà l'Italia

Il basket NCAA sta attraversando una trasformazione senza precedenti. Tra l’impatto del NIL (Name, Image, and Likeness), l’uso sempre più diffuso del transfer portal e la crescente influenza degli agenti, il sistema collegiale si sta avvicinando sempre più a un modello professionistico. Questo scenario sta creando sfide enormi per i programmi universitari, che devono adattarsi rapidamente a una realtà in continua evoluzione.

Un mercato senza regole: il “Far West” del college basketball

L’NCAA sta vivendo una vera e propria era del Far West. Il turnover dei roster è ai massimi storici e molte squadre faticano a trovare un equilibrio tra il mercato dei trasferimenti e le dinamiche del NIL. Le decisioni non si basano più solo sulle tradizionali capacità di reclutamento dei coach, ma su elementi economici e gestionali tipici del professionismo.

Un tempo, gli allenatori erano l’autorità assoluta all’interno dei programmi, gestendo ogni aspetto delle loro squadre. Oggi, però, con il crescente coinvolgimento di agenti e la necessità di gestire contratti, accordi NIL e continue rinegoziazioni, i programmi devono adattarsi. La figura del general manager, finora tipica dell’NBA, potrebbe diventare essenziale anche a livello collegiale. E UNC è andata in questa direzione.

Scouting e reclutamento: servono nuove strategie

Il vecchio modello di reclutamento, basato sulle relazioni personali, sta diventando obsoleto. Con il mercato dei trasferimenti sempre più simile alla free agency NBA, i programmi devono investire in strutture di scouting avanzate.

  • Servono talent evaluator dedicati, capaci di valutare i giocatori sia a livello tecnico che di mercato.
  • Il margine di errore è minimo: i programmi devono reclutare giocatori pronti a contribuire da subito, poiché i progetti di sviluppo a lungo termine sono sempre meno sostenibili.
  • Il reclutamento deve essere più professionale: le offerte devono essere strutturate come veri e propri contratti, con obiettivi chiari e un sistema di incentivi ben definito.

Parallelamente, le figure degli assistenti allenatori dovrebbero evolversi: meno tempo dedicato al recruiting e più enfasi sulla crescita dei giocatori e sulle strategie di gioco. Le università devono suddividere meglio i ruoli, separando scouting, reclutamento e coaching.

Verso una struttura da front office NBA

Molti programmi stanno già valutando la creazione di un vero e proprio front office interno, con figure specializzate in gestione finanziaria, scouting e mercato. L’Università del North Carolina, ad esempio, sta cercando di costruire una struttura simile, con l’ex agente Jim Tanner e l’ex dirigente NBA Buzz Peterson tra i possibili nomi coinvolti.

In un contesto sempre più competitivo, chi saprà adattarsi a questo nuovo modello avrà un enorme vantaggio sulle altre università. Chi invece ignorerà questi cambiamenti, rischia di rimanere indietro.

La fonte è Matt Babcock

L’Italia e il sogno NCAA: estate di partenze per quattro talenti

L’evoluzione del college basketball coinvolge anche l’Italia, che potrebbe vedere quattro giovani talenti partire per gli Stati Uniti già quest’estate:

  • Achille Lonati (2007, Olimpia Milano), esterno classe 2007, destinato alla NCAA dopo la crescita nel settore giovanile milanese.
  • Dame Sarr (2006, Barcellona), già nel giro della Nazionale maggiore, in procinto di lasciare il club catalano per il college.
  • Maickol Perez (2007, Bassano), pronto a fare il salto un anno prima del previsto.
  • Francesco Ferrari (2005, Cividale, A2), che sta ricevendo offerte importanti dagli Stati Uniti e potrebbe presto decidere di partire.

L’attrazione della NCAA è sempre più forte per i giovani talenti europei, e con un sistema che si sta professionalizzando, l’opportunità di svilupparsi in un contesto così competitivo diventa ancora più allettante.