Le notizie che arrivano dalla Serbia su un piano NBA per l’Europa pronto ad entrare in gioco riportano alla mente anche le parole di Ettore Messina a Eurohoops dello scorso fine ottobre.
«Sono preoccupato perché non vorrei tornare al 2000, quando avevamo due campionati» la frase che oggi prende un’altra piega.
Meridian Sport parla chiaramente di una situazione molto tesa in EuroLeague Basketball. IMG, storico partner della competizione, che minaccia cause se i club non dovessero scegliere Abu Dhabi per le Final Four di questa stagione.
E gli stessi club ritarderebbero nella firma dei nuovi accordi per guardarsi intorno e valutare nuove opportunità, non dimenticando l’ammontare degli introiti inferiore rispetto al progetto avviato nel 2016. Fondamentale è comprendere l’unità tra gli stessi e la volontà di rilanciare un nuovo percorso comune per i prossimi 10-15 anni con una leadership forte e condivisa.
Ettore Messina, con Eurohoops, si era espresso così: “Per il futuro del basket, penso che la cosa più importante sia trovare una soluzione, diciamo, un piano comune con FIBA e NBA. Perché, a un certo punto, quando Adam Silver parla di qualcosa in Europa, considerando il loro potere e le risorse economiche, tecniche, e tutto ciò che hanno messo in piedi in Africa, sono preoccupato. Mi piacerebbe avere qualcosa in comune per il futuro”.
Lo sviluppo non è stato quello atteso: “Penso che abbiamo perso una grande occasione 15 anni fa per diventare la lega di sviluppo dell’NBA. Credo sia stato un errore nel prevedere il futuro. Se fossimo diventati, non in senso dispregiativo, ma la G League, la lega dove i giocatori avrebbero potuto svilupparsi, ora non saremmo in questa situazione in cui il mercato è chiuso, è molto difficile ottenere giocatori e il nostro futuro è un interrogativo perché stiamo diventando una lega ‘vecchia”.
Una piena apertura:“Non penso che nel basket si possa vedere alcuna organizzazione, FIBA, EuroLeague o NBA, come nemica, perché sarebbe stupido. Penso che siamo un microcosmo rispetto al resto del mondo. Confrontato con il calcio, il basket è un’unità piccola e credo che dobbiamo fare del nostro meglio per migliorare le relazioni e creare più equilibrio”.
Insomma, qualcosa si sta davvero muovendo.
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