Traduzione articolo di Joe Vardon – Fonte: The Athletic, 5 febbraio 2025 (aggiornato il 27 marzo)
Mentre emergono i dettagli sul piano del commissioner NBA Adam Silver per una futura lega europea, che coinvolgerebbe fondi sovrani del Medio Oriente e i grandi conglomerati del calcio, si delinea un potenziale ostacolo in una delle piazze chiave del progetto: Parigi.
Non si tratta di un impedimento definitivo, ma evidenzia quanto sia complesso il percorso che Silver sta cercando di costruire per portare la NBA stabilmente nel Vecchio Continente.
Parigi: una capitale strategica, ma già occupata
Parigi è una città simbolo per la NBA fuori dagli Stati Uniti. Ha ospitato le Olimpiadi del 2024, è la patria del fenomeno Victor Wembanyama e ha appena accolto due gare NBA tra Spurs e Pacers con record di ascolti. Per Silver, una squadra nella capitale francese sarebbe cruciale per qualsiasi nuova lega europea.
In città ci sono già due arene di primo livello:
- L’Accor Arena, teatro delle finali olimpiche e delle recenti partite NBA
- L’Adidas Arena, struttura moderna situata nel nord della città
Ma c’è un ostacolo: secondo una fonte europea di alto livello, il club Paris Basketball detiene i diritti esclusivi per giocare in entrambe le arene. E pur avendo una solida presenza, il club ha un budget ben lontano dagli standard NBA.
“Credo che la NBA preferirebbe un fondo sovrano che versi centinaia di milioni per avere una franchigia a Parigi. Ma Paris Basketball si è già assicurato quel mercato”, ha detto la fonte a The Athletic, parlando in anonimato.
Chi è Paris Basketball?
Fondato nel 2018 dall’ex presidente dei Minnesota Timberwolves, David Kahn, il club è oggi posseduto da Eric Schwartz, investitore statunitense con un passato nei Atlanta Hawks. Allenato dall’ex centro NBA Tiago Splitter, il Paris Basketball sta vivendo una stagione di vertice sia in Eurolega (4° posto) sia nella LNB francese (1° posto, a pari merito).
Contattato da The Athletic, Schwartz non ha rilasciato commenti. Kahn ha confermato la partecipazione a incontri con funzionari NBA, ma ha preferito non aggiungere altro.
L’interesse del PSG e del Qatar
Durante la sua visita a Parigi a gennaio, Silver ha assistito anche al match di Champions League tra Paris Saint-Germain e Manchester City, incontrando i vertici del PSG. Secondo fonti del basket europeo, Qatar Sports Investments (QSI) — il fondo proprietario del PSG — sarebbe interessato a entrare nella lega NBA europea.
Il PSG è una potenza sportiva da 4,2 miliardi di dollari di valore. A confronto, il budget di Paris Basketball per il 2024-25 è di circa 20 milioni. L’interesse di QSI potrebbe creare un conflitto diretto, oppure aprire la strada a una collaborazione o alla costruzione di una nuova arena parigina (impresa complessa e costosa).
Altri club nel radar NBA
Se Parigi è complicata, ci sono altre opzioni. In Francia, ASVEL Villeurbanne (presieduta da Tony Parker) ha un budget di circa 16 milioni e ha espresso aperto interesse per un’eventuale lega NBA in Europa.
Oltre ad ASVEL, tra i club con forza economica e strutturale ci sono:
- Real Madrid (budget basket: $45M)
- Barcellona
- Olympiacos e Panathinaikos
- Bayern Monaco
- Olimpia Milano (di proprietà Giorgio Armani, budget: $34M)
Tutti, tranne Paris Basketball, hanno una licenza Eurolega valida fino al 2026. Esiste un’intesa per prolungare queste licenze fino al 2040, ma secondo una fonte interna almeno tre club non hanno ancora firmato, aspettando sviluppi sul progetto NBA. A dispetto di un precedente articolo di The Athletic dunque, una squadra italiana è citata: Olimpia Milano.
Il ruolo di FIBA e i contrasti con l’Eurolega
Il partner principale della NBA nella creazione della nuova lega sarebbe FIBA, che spinge per un sistema in cui i club partecipino anche ai propri campionati nazionali, guadagnando l’accesso alla nuova lega sul campo, come avviene nella Basketball Champions League.
Un’impostazione opposta a quella della Eurolega, dove 13 club hanno licenze fisse, indipendenti dai risultati nazionali.
Londra e la pista mediorientale
Un altro mercato chiave è Londra, con circa 15 milioni di abitanti nell’area metropolitana. I London Lions, oggi di proprietà del colosso tech lituano Tesonet (coinvolto anche in Zalgiris Kaunas), sono considerati una possibile opzione.
Nel Regno Unito, la NBA e FIBA potrebbero facilitare l’ingresso di fondi mediorientali già coinvolti nello sport globale, come quello degli Emirati Arabi Uniti, che possiede il Manchester City. La famiglia Al Mubarak, molto vicina agli ambienti NBA, ha già mostrato interesse per investimenti nella lega.
Legami NBA-Medio Oriente: sempre più stretti
- Nel 2023, il Qatar Investment Authority ha acquistato una quota del 5% in Monumental Sports & Entertainment, che controlla i Washington Wizards, i Washington Mystics (WNBA) e i Washington Capitals (NHL)
- La NBA ha partnership attive con Emirates Airlines, sponsor dell’NBA Cup
- L’Eurolega Final Four 2025 si giocherà ad Abu Dhabi, con un accordo da 25 milioni di dollari
E ora?
Silver presenterà formalmente il piano NBA Europe ai 30 proprietari NBA durante il Board of Governors di marzo. Il progetto prevede una lega commerciale sostenibile e internazionale, che potrebbe partire già nel 2026.
“Dicono sempre ‘2026’ per l’NBA in Europa… ma siamo nel 2025. Cosa succederà? Tutti vogliono saperlo”, ha dichiarato un presidente di club Eurolega a The Athletic.
📎 Articolo originale: Joe Vardon – The Athletic, pubblicato il 5 febbraio 2025 e aggiornato il 27 marzo 2025
Titolo originale: Why Adam Silver’s potential NBA Europe venture has a Paris problem
Link: theathletic.com (abbonamento richiesto)
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