Jordi Bertomeu è stato forzato ad accantonare il design della competizione che voleva imporre, che prevedeva un’Eurolega sempre più chiusa ma con un sistema di promozioni e retrocessioni da una seconda divisone che doveva essere l’EuroCup. Questa formula non diventerà realtà per la decisione di ribellarsi da parte di buona parte dei club proprietari, che qualche settimana fa hanno minacciato di allontanare Bertomeu se non avesse permesso loro di intervenire direttamente nel management, cosa che il CEO di Eurolega ha garantito.
Una delle richieste dei club proprietari è quella di eliminare l’EuroCup, che costa circa 7 milioni di euro e ne genera meno di 3. Le squadre credono che quei soldi sarebbero risparmiati eliminando la seconda competizione di ECA, per poi ridistribuirli all’interno per migliorare i fragili bilanci dei club.
Da tenere a mente che il maggiore interesse di ECA in EuroCup era politico, per sottrarre squadre alla Basketball Champions League, la competizione nata per volontà di FIBA nel 2016. Inoltre, permetteva a ECA di dire che la loro competizione non era chiusa. Non si può togliere dal tavolo la possibilità che ora Bertomeu usi l’EuroCup come strumento di contrattazione con FIBA per raggiungere un accordo “di pace”.
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