Mimmo Morena saluterà il basket giocato nel Givova Old Star Game 2022

Il ritorno sul parquet di Mimmo Morena per l’addio al basket giocato.

Mimmo Morena è pronto a tornare sul parquet del PalaBarbuto che è stata la sua casa
dal 2002 al 2007 come capitano del Basket Napoli. L’ex capitano della storica Coppa
Italia vinta nel 2006 a Forlì dall’allora Carpisa sarà uno dei grandi protagonisti del
Givova Old Star Game 2022 in programma domenica 25 settembre alle ore 18:30.

Da ieri biglietti disponibili con la formula “Special Price 10” on line su Vivaticket

ed in tutti i punti vendita abilitati in Italia. Un unico biglietto
al prezzo promozionale di 10 euro (escluse commissioni) Under 18 a 1 euro per tutti i
settori in ogni ordine di posto per favorire la raccolta fondi a favore del Charity
Partner, Officina Creativa- Made in Carcere, sostenuta da Santo Versace.

Saranno esposte al pubblico le canotte storiche delle due compagine campane ed un
allestimento scenografico per l’uscita dei MITI con colonne sonore e
per i tifosi ci sarà la possibilità di entrare a far parte del Roster di Napoli o Scafati
con l’Experience messa all’asta sulla piattaforma Charity Stars. Il tifoso che si
aggiudicherà il premio, potrà vivere l’emozione di scendere in campo con i Miti e
giocare il Givova Old Star Game 2022 con una maglia personalizzata.
Link
Un derby dei Miti del basket campano tra Napoli e Scafati – società nelle cui file
Morena ha giocato nel corso della sua lunghissima carriera – che riporterà a Napoli

tanti grandi del passato più o meno recente. Per l’occasione Saranno esposte al
pubblico le canotte storiche delle due compagine campane ed un allestimento
scenografico per l’uscita dei MITI con colonne sonore e flash con gli smartphone del
pubblico sugli spalti.

Grazie

all’attuale società del presidente Grassi ho avuto la fortuna di
poter chiudere la mia carriera al PalaBarbuto con la maglia del
Napoli Basket Academy in C Silver. Sarà bellissimo tornare ancora su
questo parquet, rivedere compagni ed avversari che ho incontrato
nella mia vita sui campi e giocare la mia ultima partita con la maglia del Napoli
Basket.

Il Mario Argento

Lei è stato di casa al PalaBarbuto ma prima ancora anche al “Mario
Argento”, la casa del Napoli Basket tra anni ’80 e ’90…
Ho iniziato nella società dell’ingegner De Piano, dal 1987 al 1994 la
casa era ancora il vecchio palasport “Mario Argento” che poi
venne demolito e ci costrinse a spostarsi a Battipaglia. Stagioni in
cui la squadra faceva la spola tra A1 e A2, ma c’era un solido gruppo
di italiani e spesso arrivavano americani di alto livello. Ricordo
Tim Kempton e poi Alex English e Walter Berry: Napoli è sempre stata
una piazza attrattiva per stranieri di qualità.

Nel 2002
il ritorno a Napoli nella squadra neopromossa in A, fino ad arrivare a
quella storica Coppa Italia del 2007 con Piero Bucchi in panchina…
Cinque anni bellissimi che mi hanno permesso di vivere il momento più bello della
carriera: alzare da capitano la Coppa Italia vinta con la
squadra della mia città. Prima con Andrea Mazzon, che mi rivolle a
casa mia, e poi con gli altri allenatori che si sono succeduti. Non
finirò mai di ringraziare il presidente Maione per questa grande
opportunità: sono stati gli anni più belli che mi hanno lasciato
tanto dal punto di vista dell’esperienza sportiva ma anche sul piano
umano.

Lynn Greer
E in quella Carpisa c’era un campione indimenticabile come Lynn Greer, il
“Maradona del basket”…
Un giocatore fortissimo che incantava il pubblico con le sue serpentine
e le sue giocate ad effetto. Napoli è una città che ama i

fuoriclasse, vale nel calcio come nel basket, e Lynn era certamente
la grande attrazione di una squadra che regalò grandi soddisfazioni
alla città. La semifinale contro la Fortitudo fu combattutissima,
c’è il piccolo rammarico per non essere riusciti a vincere in
trasferta la gara-1: avremmo potuto giocare la finale Scudetto…

Ge.Vi. Napoli
Come vede la Ge.Vi. Napoli dell’era moderna? Il ritorno in serie A è stato un grande
stimolo per la città…
L’attuale proprietà è una garanzia per i tifosi e gli appassionati di Napoli.
Dirigenti appassionati ma soprattutto seri e competenti, che hanno
programmato negli anni una crescita sulla base di una struttura
solida e di una società sempre più organizzata. E’ un club attento
alla sostenibilità che sta regalando e potrà regalare ancora
ulteriori soddisfazioni alla città.

Derby

Un altro grande stimolo può essere il ritorno del derby contro Scafati?
E’ certamente un aspetto positivo che fungerà da stimolo per entrambe
le società e per tutto il movimento della Campania. Scafati è una
piazza ricca di entusiasmo, ho giocato anche lì e ho conosciuto una
società molto appassionata e un pubblico molto caldo, sono certo che
il derby in serie A sarà un grande evento.

Che messaggio lancia ai tifosi in vista dell’Old Star Game? Perché venire a vedere i
Miti il prossimo 25 settembre?

Ne ho sempre sentito parlare un gran bene di questa manifestazione, quest’anno ci
parteciperò anche io ed ho fin da subito comunicato all’organizzazione che volevo
giocherò per l’ultima volta con la maglia della mia città. Sarà anche una bella
opportunità per rivedere persone che hanno fatto la storia del basket a Napoli e
Scafati, facendo divertire tante generazioni di appassionati. Figure di epoche diverse,
con una grande sorpresa per il pubblico, che torneranno al PalaBarbuto con la voglia
di rivivere e far rivivere alla gente momenti bellissimi della loro vita. Ed anche per il
nobile scopo della beneficenza in favore di Made in Carcere: sono certo che i tifosi
di Napoli e Scafati risponderanno in massa all’appello dell’Old Star Game.