Terzo giorno di presentazioni ufficiali in casa Olimpia Milano, sempre nello scenario del Teatro Armani. Stavolta è il turno di due vecchie conoscenze del nostro campionato che ritrovano la Serie A con l’approdo in biancorosso: Shavon Shields e Kevin Punter. “Sono due giocatori che arrivano a Milano dopo esperienze significative, che hanno vinto ma che sono nel pieno della loro carriera. Crediamo molto in loro e in quello che potranno dare alla squadra in tutte le competizioni”, le parole del GM Stavropoulos.
Shavon Shields
“Sono felice di essere qui, di iniziare ad allenarmi e conoscere allenatore e compagni. Sono stato lontano dall’Italia per due anni e ho fatto esperienza in Eurolega, la cosa più grande che ho ricavato da questi due anni è l’avere giocato ai livelli più alti”.
Sull’esperienza nella bolla in ACB: “Le prime due gare senza pubblico sono state particolari, ma poi mi sono abituato; le regole sanitarie o l’essere testati ogni giorno dopo un po’ diventa normale, come l’indossare una maschera”.
Sulla scelta di Milano: “Ho parlato molte volte con Messina, mi ha convinto la sua visione, la sua prospettiva”.
Sull’avere avuto tre allenatori in due anni a Vitoria e sull’esperienza di Trento: “Ho avuto allenatori diversi, ognuno con la sua personalità, le sue idee e il suo stile. Quello che noi dobbiamo fare è adattarci e dare al massimo. A Trento mi hanno aiutato a crescere in tante situazioni: a Francoforte ero un 4, in Italia sono uscito come guardia. Ringrazio coach Buscaglia e Trento per l’esperienza formante che mi ha aiutato a diventare un giocatore migliore”.
Sulla prova in Gara 5 di finale nel 2018: “Quando uno vuole aiutare la sua squadra a vincere, fa il possibile. Allora era segnare tanto. In questa squadra è diverso, tanti possono giocare a quel livello, io voglio solo aiutare a centrare gli obiettivi”.
Kevin Punter
“Stiamo iniziando a conoscerci sul campo, gli allenamenti sono andati molto bene negli ultimi giorni. Tutto sta andando per il meglio. Quando ero a Bologna guardavo partite di Eurolega mi accorgevo che quello che contava era studiare e capire il ritmo, capire quando tirare o passare. È stata un’esperienza di apprendimento. Tra Atene e Belgrado l’aggiustamento maggiore è stato quello di studiare il gioco fuori dal campo, questo mi ha permesso di guadagnare fiducia”.
Sulla scelta di Milano: “Anche io ho parlato molto con Messina prima di venire. Quello che voglio fare è vincere, e con questo roster ho la possibilità di farlo. In un contesto del genere, con questi grandi giocatori, potrò imparare ogni giorno”.
Sulle tifoserie incontrate in carriera: “Può sembrare diverso giocare a porte chiuse, ma quando gioco penso solo alla partita. Non presto attenzione al pubblico, questo non influenzerà le mie prestazioni”.
Sul ruolo a Milano: “Non sono preoccupato, voglio vincere: sono stato preso per essere me stesso e farò tutto quello che mi viene richiesto”.
Sulla Virtus Bologna: “Di sicuro voglio batterli, questo è normale. L’anno scorso l’Olimpia ha perso l’unica gara con la Virtus, quest’anno cercheremo di vincerle entrambe”.
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