Michele Vitali ha presentato, in conferenza stampa al Taliercio, la partita di campionato in programma a Brescia con la Germani il 4 dicembre alle ore 20:00.
“Non sarà una partita facile perché Brescia ha giocatori di talento e vorrà ripartire in classifica; dobbiamo essere bravi e capaci di dare fin da subito un’impronta alla partita, cercando di aggredirla facendo il nostro gioco. Rientriamo da una pausa dopo le finestre delle nazionali e quindi dobbiamo ritrovare il ritmo. Per me sarà sicuramente emozionante tornare a Brescia e ritrovare tante persone e tanti amici. L’obiettivo è logicamente vincere per continuare la striscia positiva di vittorie conseguita prima della sosta. Per quanto riguarda la squadra, dopo un momento normale di difficoltà perché comunque dovevamo conoscerci , abbiamo trovato la quadra e dobbiamo continuare su questa strada. Dobbiamo guardare noi stessi per trovare l’amalgama giusta e fare quelle cose che servono per vincere. Da noi ogni domenica c’è un giocatore diverso come protagonista ed è una delle nostre caratteristiche fondamentali”.
Sulla nazionale
“Giocare con la maglia Azzurra è bellissimo. Ho avuto al fortuna di giocare come capitano, mi era già successo alle qualificazioni per l’Europeo. Contro l’Olanda, questa volta, la posta in palio era molto alta. Io venivo da un infortunio, quindi era un momento particolare e ho fatto di tutto per recuperare. Dopo la sconfitta con la Russia a San Pietroburgo era fondamentale vincere perché andare sullo (0-2) avrebbe reso la situazione difficile e complicata. Per me è stato un onore giocare da capitano, ho cercato semplicemente di essere me stesso e con i fatti di fare le piccole cose utili alla mia squadra per farla vincere”.
Quanto le dispiace non affrontare suo fratello Luca?
“Tanto! Mi dispiace davvero tanto soprattutto per la sua situazione perché so che non sta bene, come fratello e a livello umano fa male vedere una cosa del genere perché penso non se lo meriti al di là dei pregi e difetti che ogni persona può avere”.
Sul ruolo nella Reyer
“In questa squadra mi sento molto bene, rispetto al passato gioco più da ‘3’, rispetto che nel ruolo di ‘2’. Gioco più negli spazi, ma è una cosa che sapevo che avrei fatto qui a Venezia. Il sistema è talmente rodato che basta aver pazienza, la dimostrazione appunto è che tante volte c’è un giocatore diverso come protagonista – come detto – la forza della nostra squadra è questa”.
Su Michael Bramos
“Prima da avversario era bello incontrarlo perché, per le mie caratteristiche, c’era solo da imparare da quel tipo di giocatore. Ora ho la fortuna di averlo come compagno e posso vederlo anche in allenamento. Di Mike apprezzo la sua leadership che senti e percepisci perché non è un che parla ma che fa: poche parole e tanti fatti”.
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