Michele Roberts, executive director dell’associazione giocatori NBA, ha parlato con Shams Charania di The Athletic di diversi argomenti relativi alle trattative tra la NBPA e la NBA per pianificare la prossima stagione.
Ad oggi l’unica certezza è la data del Draft 2020, che si terrà il 18 Novembre. Manca praticamente tutto il resto, dalle date per la Free Agency e per l’inizio della regular season, all’accordo sul salary cap.
“Per quanto riguardo il cap non credo che cambierà molto rispetto a quelle che erano le proiezioni (115 milioni l’ultima). Potrebbe non riflettere ciò che la gente pensa sia il probabile BRI (basketball related income) , ma dal momento che ritengo che questo gioco non sia morto e che si riprenderà, possiamo trovare delle soluzioni per consentire un mercato libero e non distruggere completamente quelli che erano i piani dei team. Francamente, penso che sarà una delle negoziazioni più facili”.
Sulle inevitabili perdite: “Si stimano intorno al 40%, dobbiamo fare in modo che siano sostenute nella giusta misura sia dagli owner che dai giocatori, senza ignorare gli incredibili sacrifici sostenuti dai giocatori per arrivare al termine della stagione”
Sulla possibilità di un lockout: “Nessuno lo vuole. Quando i giocatori ora mi chiedono: Michele, pensi che i proprietari cercheranno il lockout? Uso l’analisi: le perdite economiche non devono essere ignorate. Ma penso torneremo presto a guadagnare, succederà presto. Scommetterei che non c’è nessuna possibilità di lockout. Se succede, sarà assolutamente perché la controparte non sarà ragionevole e le persone che guidano il treno non saranno in grado di pianificare e di fare previsioni. Penso che Adam non corrisponda a nessuna delle due descrizioni….
È incredibile ciò che deve essere realizzato nelle prossime sei settimane, ma deve essere fatto. Ci riusciremo”
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