Nella giornata di oggi il grand jury ha incriminato uno degli agenti coinvolti nella morte, lo scorso marzo a Louisville, di Breonna Taylor, la giovane afroamericana uccisa durante una perquisizione della polizia nel suo appartamento.
L’agente Brett Hankison, licenziato dalla Polizia, è stato accusato però non di omicidio, ma di condotta pericolosa. E questo ha scatenato una nuova ondata di proteste a Louisville, con l’arresto di diverse persone.
Il coach dei Denver Nuggets Michael Malone ha commentato duramente: «E’ tragico. Molti miei giocatori hanno chiesto giustizia per Breonna Taylor, ma non abbiamo avuto giustizia».
Nuggets coach Michael Malone on the Breonna Taylor decision made today: “It’s tragic. It also makes me think a lot closer to home in Elijah McClain… A lot of players on our team have spoken out for justice for Breonna Taylor and we have not gotten justice.”
— Malika Andrews (@malika_andrews) September 23, 2020
I poliziotti coinvolti sono tre, ma due non sono stati incriminati. Alla famiglia di Breonna la città di Louisville ha annunciato un risarcimento di 12 milioni di dollari e il varo di riforme per il dipartimento di polizia.
La vicenda, accaduta a marzo, iniziò con l’irruzione dei tre agenti nell’appartamento del fidanzato di Breonna, che rispose sparando nella convinzione di essere al cospetto di un ladro. Nella sparatoria che ne seguì, Breonna rimase uccisa.
adnkronos riporta le parole del procuratore generale del Kentucky, Daniel Cameron, che ritieni che gli agenti coinvolti nella sparatoria abbiano fatto ricorso alla forza in modo giustificato. Avrebbero dunque aperto il fuoco: «dopo che era stato sparato contro di loro da Kenneth Walker».
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