Metà Nardò si arrende a Ruvo, ma il test è parziale

Metà Nardò si arrende a Ruvo, ma il test è parziale

Parquet scivoloso, il Memorial "Andrea Pasca" interrotto a due minuti dalla fine

Test importante più sul piano sentimentale che tecnico quello con Pallacanestro Ruvo di Puglia, step di avvicinamento al debutto in campionato del 29 settembre (in casa con Pesaro). Il memorial “Andrea Pasca” al palazzetto di via Giannone è contenuto in una notte di emozioni e di esperimenti, seppur parziali, perché Nardò Basket si presenta a ranghi ridotti. L’appuntamento, dunque, prima di tutto unisce i cuori granata nel ricordo della figura che ha accompagnato la scalata del Toro ai campionati che contano. La squadra di coach Dalmonte è orfana di Iannuzzi, Stewart jr. e Nikolic, fermi per piccoli contrattempi fisici, oltre che di Woodson, l’americano ha bisogno di rodaggio e per la sua prima in granata bisognerà attendere. Il primo quintetto è quello formato da Zugno, Mouaha, Donadio, Ebeling e Thioune. Nardò Basket parte a razzo, con manovre veloci e difesa asfissiante. I primi cinque punti sono di un ispiratissimo Mouaha. Ruvo va a canestro solo dopo due minuti e mezzo con Giorgi, la squadra barese ha buonissime individualità e sarà certamente protagonista del campionato di serie B nazionale. Il Toro piace anche con le seconde linee, gli ospiti con il passare dei minuti crescono con gli uomini migliori, Musso e Moreno su tutti. Il primo quarto si chiude 23-18.
È partita vera, le due squadre mettono a punti strategie e condizione fisica. Il Toro è costantemente avanti nel punteggio, ma non riesce ad aumentare il divario in maniera consistente. Anzi, a metà del secondo quarto Ruvo mette la testa avanti (33-35). Il caldo opprimente del vecchio tensostatico condiziona non poco il ritmo del match. In più, Nardò di fatto può ruotare solo 8 uomini, questo rende la sfida molto più equilibrata rispetto ai primi minuti. Il punteggio all’intervallo lungo è 40-42.
È chiaro che ogni valutazione su questa prova di Nardò deve essere fatta tenendo conto delle 4, pesantissime, assenze. Anche perché nel terzo quarto Dalmonte spedisce nella contesa anche i baby Scarano, Khilchenko e Montinaro. Quest’ultimo, neretino doc, timbra subito dall’angolo pochi secondi dopo l’ingresso in campo. Ruvo in questa fase fa valere il maggior tasso d’esperienza e difende un seppur minimo vantaggio. L’ultimo parziale è 54-58.
L’ultima frazione scivola senza grossi sussulti. Thioune si ferma per i crampi ed esce di scena, lasciando i compagni ulteriormente sguarniti di muscoli e maturità. I baresi salgono a 15 lunghezze di vantaggio. Nardò finisce in riserva di energia e di fiducia. Agli uomini di Rajola basta amministrare e colpire con chirurgica precisione. Il parquet, complice l’umidità alla stelle, è scivolosissimo nel finale e Dalmonte ordina prudenza per evitare guai. A 2′ 20″ dalla sirena i due coach decidono che può bastare così. Il punteggio viene congelato sul 69-83.
Ora il mini ritiro in Emilia e un pacchetto di test amichevoli di più alto spessore per guadagnare ulteriormente misure e smalto.