Due interviste per Ettore Messina su Foglio e Corriere della Sera per Ettore Messina, che fa il punto sull’inizio della stagione biancorossa: “Alla base di quest’inizio al di sotto delle attese c’è un peccato originale. Non abbiamo il pilota adatto per la nostra auto. Pangos non è l’uomo che può far giocare questa squadra e io non ho ancora trovato i correttivi giusti provando a semplificare il gioco, facendolo passare di più da due lunghi come Melli e Voigtmann che sono dei buoni passatori. Con un gioco più semplice perderemmo meno palloni, cosa che ci è costata tante sconfitte. Ammetto di aver sbagliato io la scelta, forse dovevo capirlo quando in America è passato dall’essere il secondo play di Cleveland a finire fuori squadra. L’anno scorso con Napier abbiamo risolto la situazione a stagione incorso vincendo poi lo scudetto, ma quest’estate dopo averci detto che sarebbe rimasto ha alzato ancora le pretese. Eravamo già arrivati a offrirgli il triplo del suo ingaggio iniziale. Di più non potevamo fare e adesso lui continua mandare messaggi ai suoi amici dicendo che vorrebbe tornare. Il merito di Napier è stato quello di aver cambiato la personalità alla squadra”.
In merito alle soluzioni per far svoltare la squadra e alla coesione di squadra: ““Sto affrontando il problema, ho un alto senso di responsabilità. Da una parte mi motiva, dall’altra mi fa soffrire. L’anno scorso con dieci sconfitte consecutive è stato peggio, ma con i dovuti cambiamenti siamo riusciti a sistemare e risolvere i nostri problemi nel migliore dei modi e a vincere lo scudetto. A inizio settimana sono andato da Giorgio Armani e Leo Dell’Orco a chiedere se volevano mi facessi da parte visti i risultati. Il signor Armani mi ha detto: ‘Vai a lavorare’. Il signor Dell’Orco mi ha detto: ‘Torniamo a vincere’. Io ho una grande riconoscenza nei loro confronti e non voglio deluderli. Avete visto una squadra disunita in difesa al contrario di quello che è sempre successo con le mie squadre. Con il Maccabi abbiamo toccato il fondo, ma poi abbiamo rivisto qualche segnale. Non è che non difendiamo mai, in qualche occasione ci riusciamo, quindi è più un problema mentale che tecnico”.
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