Ettore Messina, coach dell’Olimpia Milano, ha rilasciato a Pietro Guerrini di Tuttosport una lunga ed interessante intervista, ad un giorno dal debutto stagionale in LBA, previsto oggi alle 17 alla Unipol Arena contro la Unahotels Reggio Emilia.
Ne riportiamo alcuni passaggi.
LE DIFFERENZE TRA IL TEAM DELLO SCORSO ANNO E QUELLO ATTUALE
“Quando si cambiano tanti giocatori, la colpa finisce per essere sempre di chi non c’è più e gli applausi vanno a chi c’è, finché vince. In realtà l’anno scorso io ho avuto con me persone eccellenti, magari con limiti, chi tecnici, chi atletici, ma disponibilità e impegno non sono mai mancati. Avevamo anche commesso errori in costruzione. Quest’anno, complice anche il lockdown, abbiamo avuto tempo e modo di studiare molto e ne è venuta fuori una squadra più atletica e versatile”.
LA RIVALITA’ CON LA VIRTUS BOLOGNA
“C’è rivalità come con tutte le squadre forti. Magari questa è amplificata dal fatto che io abbia allenato molti anni in quella società Ma non so se abbia valore,adesso. Per il resto, a me ha sempre dato fastidio, anche quando negli Stati Uniti, il riferimento al budget. Il budget non fa canestro, si vince con gente che si sbatte, dentro e fuori dal campo”.
SULLE TANTE CRITICHE AL GIOCO IN NBA
“Penso che la qualità del gesto e quella atletica siano elevatissime, penso che per gli addetti ai lavori sia interessantissimo e stimolante vedere le soluzioni tattiche adottate, l’attenzione dal dettaglio, a come si colpisce il punto debole difensivo. Mi piace molto l’utilizzo della zona, con parecchie soluzioni adattate. Penso però che spesso si dipenda troppo dal tiro da tre. La vedo come Popovich. Bisognerebbe allontanare l’arco, magari giocare in campi più grandi perché questi atleti sono spaventosi per dimensioni e dinamismo! Certo, sarebbe una soluzione possibile solo nella Nba. Nel mondo sarebbe una spesa inimmaginabile”
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