Si è tenuta quest’oggi a Cantù, presso la sede del club in via Como 216, la conferenza stampa di presentazione dei due nuovi giocatori stranieri dell’Acqua S.Bernardo: il nazionale croato Roko Rogic, 30 anni il mese prossimo, playmaker, e il veterano americano Dario Hunt, 33 anni, di ruolo centro.
A introdurli alla stampa coach Meo Sacchetti, capo allenatore della compagine canturina, che ha così aperto la conferenza: «Abbiamo ingaggiato due giocatori che volevamo fortemente. La firma di Roko, arrivata senza alcuna perdita di tempo, ne è la prova concreta. Pensiamo che Rogic possa essere il profilo ideale per mettere insieme tutti gli altri pezzi della squadra; quello del playmaker è un ruolo davvero importantissimo. Quanto a Dario, con lui ultimiamo alla grande il nostro roster, prendendo un lungo di cui avevamo davvero bisogno. Volevamo Hunt e lo abbiamo preso, per questo ringrazio vivamente Alessandro Santoro. Credo che la firma di Dario sia determinante per dare alla squadra maggiore fisicità, proprio quella di cui avevamo bisogno. Adesso starà a noi esaltare le qualità di questi due giocatori».
Quindi le prime parole in biancoblù di Roko Rogic: «Finalmente torno a giocare in Italia, era un mio grande obiettivo e sono contento di averlo centrato. L’esperienza in Nazionale mi ha forgiato e reso felice, tuttavia sono entusiasta di aver già raggiunto i miei nuovi compagni di squadra per iniziare questa nuova esperienza. Non sono più giovanissimo ma, a Cantù, spero di trovare stabilità e il contratto pluriennale, in tal senso, può aiutare; raramente in carriera ho firmato un contratto di due anni, quindi, questa è certamente una cosa positiva per me».
Infine, la prima dichiarazione di Hunt da giocatore di Cantù: «Ho accettato questa sfida perché ho grande stima per il coach e per il general manager; sono entusiasta di poter essere allenato da Sacchetti e felice, allo stesso tempo, di ritrovare Santoro col quale avevo condiviso una bella esperienza a Brescia. Inoltre, ho preso un po’ di informazioni nell’ambiente e tutti mi hanno parlato benissimo di questo club. So che su di noi ci sono tante aspettative, ma questo non mi spaventa, anzi, spero di aiutare la squadra sin da subito con tutta la mia fisicità e la mia energia».
La chiosa affidata ancora a Sacchetti: «Abbiamo dieci giocatori molto validi e riuscire a farli giocare tutti non sarà affatto semplice. Per questo motivo ognuno di loro deve rendersi conto che, in alcune partite, potrà capitare che qualcuno giochi poco e qualcun altro, invece, un po’ di più. Lasciamo perdere il nostro ego, ciò che conta di più è il collettivo, non il singolo» ha concluso l’head coach dell’Acqua S.Bernardo.
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