Meo Sacchetti, ex ct di Italbasket reduce da una retrocessione con la VL Pesaro, intervistato sul team Nazionale dal Corriere dello Sport.
SUL VALORE DA 1 A 100 DELLA SUA ESPERIENZA IN AZZURRO
«Da giocatore 100, da allenatore 30. Credo sia più bello giocare che allenare. Da atleta ho vinto tanto in azzurro. Da allenatore mi sono tolto belle soddisfazioni e ringrazierò sempre Ettore Messina, fu lui a propormi».
SULLA CHIAMATA DI MESSINA
«Estate 2017. Mi telefonò. Pensavo volesse chiedermi un parere sui miei giocatori in azzurro. E invece: “Ti piacerebbe allenare la Nazionale?”. Mi venne quasi un colpo. Mai mi sarei aspettato una cosa del genere. “Il presidente già sa tutto, è fuori, poi ti chiama”, disse. Fu una sorpresa bellissima».
SULL’IPOTESI DI LASCIARGLI LA NAZIONALE A TOKYO
«Dopo aver battuto la Serbia, rivelai questo mio proposito allo staff. Loro mi scoraggiarono dicendo: “Te la sei guadagnata, meriti di proseguire”. Volevo dare la squadra a Ettore per sdebitarmi: ha vinto ovunque, ma i Giochi gli mancavano».
SU POZZECCO
«L’ho allenato, era vulcanico da cestista ed è rimasto tale da coach. Si fa amare dai suoi giocatori: questo vale più di tanti aspetti tecnici e tattici»
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