Mauro Ferrari apre alla rivoluzione Brescia: I cicli iniziano e finiscono

Mauro Ferrari apre alla rivoluzione Brescia: I cicli iniziano e finiscono

Mauro Ferrari, numero uno della Pallacanestro Brescia, è stato ospite di “Basket Time 2.0”

Mauro Ferrari, numero uno della Pallacanestro Brescia, è stato ospite di “Basket Time 2.0”, la trasmissione condotta da Cristiano Tognoli. Ecco alcune sue dichiarazioni trascritte da Bresciacanestro.

SU ALESSANDRO MAGRO

“Sta passando un momento molto difficile a livello famigliare, lo sento tutti i giorni, gli sono vicino, sabato dovrebbe rientrare in città. Auguro ad Alessandro tanto bene, se un giorno arrivasse una richiesta e dovesse andare, vuol dire che il compito della società è andato a buon fine, abbiamo creato qualcosa di importante, un coach importante che farà basket ad altissimo livello, abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Lo abbiamo scelto per la voglia di lavorare e fare, il futuro è dei giovani ed Ale è giovane, ha già tanta esperienza importante alle spalle”.

SULLA COPPA EUROPEA

“Sicuramente è ancora aperto anche il discorso Eurocup, ma in questo momento devo capire il confronto con il coach, capire le disponibilità economiche, è bellissimo andare in giro per l’Europa, ma devo pensare alle famiglie che vengono a vederci, il progetto è sociale a tutti gli effetti, vogliamo dare divertimento ed emozioni. Durante la settimana la gente fa fatica a venire al palazzetto, i bambini il giorno dopo hanno scuola. Io voglio preservare il divertimento della partita del fine settimana per i bresciani e l’Europa rischia anche di romperti dei giocatori. Il nostro è prima di tutto un progetto sociale. Comunque abbiamo tempo fino alla prossima settimana per effettuare un’eventuale iscrizione in Europa”.

SUL MERCATO

“Se analizziamo i nostri 10 giocatori c’è da farsi su le maniche nelle prossime settimane, i cicli purtroppo iniziano e finiscono, non rimarremo in tanti il prossimo anno chi per carta identità chi per mercato. Massinburg era un giocatore normale, lo staff ha creato quello che è oggi, è stato creato dalla Pallacanestro Brescia, ma alla fine stagione ci troviamo un pugno di mosche in mano, dovrebbe essere un volano di finanziamento per i settori giovanili, ma invece diventa un volano per se stesso, ci lascia alla fine un bel sorriso, due lacrime e un ricordo alla città. Continuo a non accettare che il procuratore debba prendere il 10% dell’ingaggio di Massinburg, che sarà da 500.000 dollari. Cosa ha fatto per meritarselo il suo manager? Christon ha un carattere difficile da gestire, Amedeo ha la sua età e bisogna avere una squadra che lo regge, Petrucelli sogna l’Eurolega, Bilan ha 36 anni, Cournooh gioca da play, ma non è play, Cobbins ha 32 anni, oggi la nostra squadra sono Akele e Burnell, c’è da sedersi e capire cosa vogliamo fare, vedere gli sponsor e le famiglie che credono ancora nel progetto, perché da soli non si va da nessuna parte”.