Mauro Ferrari, patron di Germani Brescia, ha scritto una lunga lettera ai quotidiani locali. Ecco un estratto.
“Ho sentito, ascoltato e letto varie correnti, vari pensieri. Volevo porvi una riflessione di cosa abbiamo ottenuto in questi ultimi 26 mesi. Nei primi 10 mesi il nostro club è stato premiato con Miglior Allenatore, Miglior Dirigente, Miglior Marcatore, Miglior Difensore del campionato. Nei successivi dieci mesi abbiamo vinto la Coppa Italia battendo Milano, Bologna e Pesaro. Negli ultimi sei, il record di vittorie con 16 successi su 20 incontri e la testa della classifica. Una partita di black out psico-fisico, salvo pochi minuti, non può gettare alle ortiche ore ed ore di assiduo lavoro da parte di Alessandro Magro e dei suoi collaboratori né i sacrifici della società e gli impegni dei nostri sponsor, o mettere in dubbio la qualità dei nostri atleti, che sono esseri umani. Christon, Bilan, Massinburg con Amedeo e tutti gli altri non sono quei signori visti l’altra sera in campo a Torino, ma quelli che hanno vinto 16 partite su 20. Noi cresciamo in casa, con i nostri limiti e le nostre forze, ma cresciamo. Non dimentichiamo da dove siamo partiti. I risultati non sono chiacchiere”.
“La pazienza è alla base di tutti i risultati della vita delle persone. Noi siamo Brescia: non siamo Bologna, Venezia ,Tortona o Milano, e non lo saremo mai: non potremo permettercelo, ma faremo e daremo il massimo con le nostre capacità, con la massima serietà. Cancelliamo velocemente dalle nostre teste le immagini della sera di San Faustino, ricollochiamo nelle nostre menti il percorso delle 16 vittorie e proiettiamoci verso le ultime 10 partite, per poi sederci al tavolo dei play off con la consapevolezza che, pur essendo tra i più forti, non sempre si può vincere. Credetemi la sconfitta di Torino sarà una sana medicina per un futuro ancora tutto da scoprire e da vivere insieme”
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