Intervista su La Prealpina per Matteo Tambone, che ha commentato l’addio alla Openjobmetis Varese che ha comportato la sua firma con la Carpegna Prosciutti Pesaro.
“Al termine del campionato mi è stato detto che c’era la volontà di farmi crescere: mi aspettavo un ruolo importante all’interno della squadra. Poi però Varese si è mossa in altro modo: quando è stato firmato Rich ho capito che i miei spazi sarebbero stati limitati, non avendo più la possibilità di giocare playmaker dato che sono arrivati due giocatori nel ruolo di regista. Di fronte a questa prospettiva e senza aver trovato un accordo comune, dato che la proposta
economica di Varese era “prendere o lasciare”, ho ritenuto giusto prendere altre strade. Per me è stata rilevante la questione tecnica: Varese è libera di portare avanti le sue strategie di mercato, ma mi era stato prospettato un ruolo importante che però è cambiato in corsa e non era più quello iniziale. Ho dato il 100 per cento in campo per tre anni, ero sempre a disposizione per qualsiasi attività, ero il primo ad entrare in palestra e l’ultimo ad uscirne; mi è dispiaciuto essere considerato come quello che non rispetta i valori del club. Penso di aver fatto la scelta giusta, solo mi dispiace di essermi lasciato così con Varese, ma purtroppo non c’erano più le condizioni per proseguire”, ha detto Tambone.
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