Matteo Spagnolo votato come MVP e “The Best ITA” della 3ª giornata di Serie A UnipolSai

Doppio riconoscimento per la talentuosa guardia in forza alla Dolomiti Energia Trentino

L’arrivo a Trento dopo essere stato scelto al Draft NBA dai Minnesota Timberwolves è l’ennesimo step di una giovane carriera pronta a decollare. Matteo Spagnolo (Dolomiti Energia Trentino) ha trascinato la sua squadra alla vittoria e la sua prestazione non è rimasta inosservata: infatti, è stato scelto come miglior giocatore del terzo turno davanti ad Adrian Banks (Nutribullet Treviso) e Demonte Harper (Bertram Yachts Tortona); non solo questo riconoscimento, perché è arrivata anche la palma di miglior italiano della terza giornata superando nelle preferenze Amedeo Della Valle (Germani Brescia) e Leonardo Candi (Bertram Yachts Tortona).

Per entrare a fare parte del branco di lupi devi dimostrare di poterne diventare il capo in futuro. Nonostante la giovane età Spagnolo è da anni sulla bocca e sui taccuini di tutti, ma questa pressione non è mai sembrata abbastanza per spaventare il nativo di Brindisi. Dopo aver giocato una stagione da protagonista con la Vanoli Cremona, le quotazioni di Matteo in ottica NBA Draft sono salite aiutandolo così a superare la folta concorrenza proveniente dai più prestigiosi college a stelle e strisce oltre che dai numerosi campionati europei e non. Scelto con la numero 50 e rimandato in Europa per accumulare minuti e partite importanti, il 19enne di proprietà del Real Madrid è tornato in prestito nel nostro campionato; il suo debutto (era fuori per guai fisici) con la divisa della Dolomiti Energia rimarrà sicuramente impresso in maniera indelebile: 18 punti in 27 minuti sul parquet tirando con 7/12 dal campo (58.3%), a cui ha aggiunto numeri da mille e una notte su entrambi i lati del campo non solo grazie ai 6 rimbalzi catturati e ai 4 assist distribuiti, ma anche ad 1 recupero e ad 1 stoppata arrivate nell’arco della gara. Questa prestazione pazzesca non è stata sporcata da palle perse o stoppate subite e ciò ha influito sul suo 27 di valutazione finale, spinto anche dal dato dei falli subiti (4) che ha testimoniato ancor di più quanto Matteo Spagnolo abbia impensierito gli avversari.

Una squadra con ambizioni in territorio nazionale ed europeo, questo è lo scenario che si è parato di fronte al ragazzo brindisino. Certamente differenti dalle responsabilità che un team leggendario come il Real Madrid ti obbliga a prendere, ma la compagine trentina vuole tornare ai play-off in campionato e migliorare di gran lunga i risultati ottenuti nella scorsa stagione in EuroCup, perciò l’apporto e la serietà del numero 9 saranno fondamentali sin dal principio. In quel di Cremona era il terminale offensivo principale e questo gli permetteva sia di mostrare le sue abilità come scorer sia di prendersi più tiri del consentito, azzardando giocate che potessero infiammare il pubblico e magari mettere in ritmo i compagni; a Trento, un coach esigente come Lele Molin chiede come focus principale l’utilizzo della propria fisicità oltre che un salto importante a livello mentale all’interno della partita. Giocare per vincere senza però trascurare il bel gioco, il coinvolgimento totale dell’intero gruppo e la solidità sui due lati del campo: lo dimostrano i tanti giocatori andati in doppia cifra nelle prime tre uscite – Spagnolo è il sesto dopo Flaccadori, Grazulis, Atkins, Crawford e Lockett – e il dato sui rimbalzi catturati (44.7 a partita) che li posiziona al primo posto sopra le altre quindici rivali.

“Con Matteo mi trovo bene. Siamo in grado di creare vantaggi uno per l’altro e per i compagni. L’importante è continuare su questa strada” dice Diego Flaccadori al Corriere dello Sport in merito al numero 9, in pieno stile Dolomiti Energia. Un gruppo il più coeso possibile aumenta le possibilità di vincere e le percentuali di successo; sembra che la chimica tra i due maggiori terminali offensivi della squadra si sia creata, ora sarà solo padre tempo potrà aiutarci a capire dove questa coppia potrà portare Trento lungo il prosieguo della stagione.

“La sua tecnica è notevole, ma questo si sa. Sicuramente la personalità con cui gioca. Ha solo 19 anni eppure gioca come uno di 24/25” l’ennesimo attestato di stima arriva sempre da Flaccadori, questa volta parlando delle cose che più impressionano del gioco di Matteo Spagnolo. La sua attitudine sul parquet non rispecchia l’età anagrafica, perché quando tiene la palla a spicchi tra i polpastrelli il classe 2003 sembra già un professionista navigato, per nulla spaventato dagli ostacoli che gli si porranno davanti nel corso della partita.

Il backcourt Flaccadori-Spagnolo potrebbe essere un’ulteriore arma da sfruttare in maglia azzurra, due prolifici attaccanti che si spendono anche per aiutare la propria squadra in fase difensiva, uno spirito che ben si sposa con la causa della nostra nazionale.