Matteo Boniciolli su La Gazzetta dello Sport ha raccontato della sua carriera e del perché ha scelto di venire a Scafati: “Ho allenato anche grandi club come la Fortitudo degli anni d’oro, Roma, la Virtus e appunto Pesaro. Ma poi ho fatto anche scelte professionalmente folli, che peraltro rifarei ancora, come tornare alla Fortitudo in B dopo essere stato allenatore dell’anno nella Lega Baltica con l’Astana. Ricomincio da Scafati perché c’è una squadra profonda e competitiva, un’organizzazione societaria di primo livello e strutture che mi consentono di lavorare 24 ore con la squadra. Il patron Nello Longobardi, che a Scafati ha costruito un miracolo per un piccolo centro del Sud, mi chiede una tranquilla salvezza, ma io voglio puntare a un piazzamento più alto. Con la chiamata di Scafati sono dove volevo essere”
“Ci voglio provare. Ritrovo Ale Gentile, che ho potuto allenare solo due giorni a Udine. Gli americani sono eccellenti e poi c’è Rossato, un ragazzo che ha fatto la gavetta e che spesso in A2 mi ha bastonato. Il Poz fa bene a tenerlo d’occhio per la Nazionale”.
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