Così Mario Fioretti, in panchina al posto di Messina (otite), ha commentato la vittoria nel derby italiano contro la Virtus: “Una partita molto combattuta, come ci aspettavamo. Abbiamo iniziato molto aggressivi, è stato uno dei migliori quarti della stagione, soprattutto difensivamente, con tanti palloni attaccati. Nel terzo quarto loro hanno giocato molto bene, ma noi siamo rimasti nella partita nel momento di massima difficoltà. Nel quarto quarto abbiamo ripreso la partita e nel finale abbiamo preso rimbalzi offensivi molto importanti, dopo che ci avevano penalizzato molto a Vitoria. Grazie a tutti quelli che mi sono stati vicino in questi giorni, aspettiamo ora il ritorno di Ettore il più presto possibile”.
L’incapacità di chiudere la partita: “Il problema nostro è che abbiamo cambiato molto, con tanti giocatori nuovi per questa lega. Abbiamo momenti di down, in cui facciamo fatica a riunirci. La cosa positiva è stata riuscire a stringere i denti per portare a casa la partita. Il livello della competizione è talmente alto che, per una squadra come noi, non è definitivo un +17 nel secondo quarto. Abbiamo bisogno di lavorare e crescere. Ci vuole del tempo, siamo una squadra nuova, con giocatori nuovi in ruoli chiave. Un processo che speriamo non sia troppo lungo e diminuiscano un po’ i momenti in cui facciamo più fatica. La fiducia viene dal lavoro insieme e conoscersi sempre meglio, anche i propri limiti e le qualità”.
Qualche problema fisico per Nebo? “No, nessun problema”.
La prova di Tonut: “Un ragazzo serio che lavora, mette sempre tanta energia. Poi in alcune volte non si nota, come ad esempio a Vitoria. Oggi è stato più coinvolto e fortunatamente per lui e per noi ha fatto bene”.
Qualche ‘scontro’ in campo tra compagni durante la gara: “Non esiste una squadra di successo in cui non ci sia un certo modo di mantenersi responsabili uno con l’altro. Motivarsi è anche un po’ scontrarsi, ma è la cosa base. Non può venire solo dall’alto, ma anche dal tuo compagno. Siamo contenti se va così. Se riescono a spronarsi, anche in maniera veemente, ma in maniera efficace”.
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