Olimpia Milano alla gara numero 365 in EuroLeague, tutte con Mario Fioretti in panchina. L’assistente di Ettore Messina, simbolo della rimonta al Monaco, si racconta a Repubblica-Milano.
SULLA GARA CONTRO IL MONACO
«I ragazzi hanno reagito all’espulsione di Hines, ognuno ha dato un grande contributo trascinati da un pubblico che sembrava quello delle finali scudetto. Ettore si è ammalato la sera prima, quindi ho dovuto gestire solo il giorno della gara dopo aver condiviso tutta la preparazione. Il piano era scritto poi, ovviamente, ci sono le variabili che dipendono da quello che sta accadendo in campo alle quali devi rispondere, con tutto lo staff, cercando la mossa più adatta in quel preciso momento».
SUL LAVORO
«La preparazione della partita è identica ma con metà del tempo e spesso con un solo allenamento a disposizione. Noi ci proviamo sempre, ma non è umano pensare di vedere sempre un livello di concentrazione e prestazione fisica con così tante partite ravvicinate, infortuni e la necessità di fare turnover».
SUL FUTURO
«Anche se mi rendo conto di stare spingendo al limite come tempo a disposizione è una cosa che ho sempre in mente. Ho la fortuna, ma anche la sfortuna, di fare un lavoro che mi piace molto e questo mi porta a procrastinare il momento ma non vuol dire che non mi senta all’altezza o non abbia la voglia di compiere il passo successivo».
Commenta
Visualizza commenti