Marco Ramondino, coach della Bertram Derthona, ha parlato sul Corriere della Sera della crescita del club: «Tortona basket è cresciuta in fretta, ha scalato le categorie anno dopo anno, si può cadere nell’errore di pensare che sia quasi facile vivere a livelli così alti e competitivi. Occorre evitare il pericolo dell’assuefazione. Migliorare è difficile, lo sa bene la società, chi ci lavora e la guida, la proprietà, Beniamino Gavio, il presidente Marco Picchi, l’ad Ferencz Bartocci, lo staff tecnico, i miei collaboratori ed io, la squadra».
«Più che mosse parlerei di uomini. A partire dalla presenza di Gavio che combina due aspetti fondamentali: ambizione e low profile. È spinto dalla voglia di fare, crescere, progredire e ciò che sta costruendo, questa meravigliosa cittadella dello sport, è un segnale importante che dà una dimensione europea al club. A tutto questo associa il non apparire, il non ostentare. Poi ognuno di noi, Picchi, Bartocci, io stesso, i miei assistenti, portiamo qualcosa a livello professionale, umano, emotivo, insomma ci completiamo. La grande sfida è riproporre ogni anno una nostra identità e farla prevalere»
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