Marco Picchi, presidente di Bertram Derthona, fa il punto su Il Piccolo.
«In questi tre anni di Serie A abbiamo seminato tanto. Adesso, grazie alla Cittadella dello Sport, si apre la fase della raccolta. Il nostro è un progetto a lungo termine che vuole continuare crescere un passo alla volta. Vogliamo essere protagonisti sul campo e sempre più sostenibili».
«Questo è uno sport che vive di mecenatismo e senza il contributo della famiglia Gavio il Derthona non sarebbe a questi livelli. Ma la razionalizzazione dei costi e la ricerca di nuovi ricavi sono obbligatori. Avere un impianto di proprietà, in questo senso, deve aiutarci».
«Non siamo finiti sulle prime pagine per degli acquisti shock. Questa è una squadra profonda, fatta per crescere. Un squadra, come sempre è sempre stato, che ha nel capo allenatore una figura centrale. Non aver potuto chiudere il ciclo di Ramondino, per quello che Marco ha fatto per il Derthona, è una ferita aperta. Ma oggi dico il nostro grande acquisto è Walter De Raffaele che ci può fare un passo avanti anche in ambito europeo. Il mercato? Scelte condivise con Galli e De Raffaele. Personalmente mi dico bravo per la tenacia nell’operazione di Gohram, un giocatore che sembrava inarrivabile».
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