Marco Legovich, coach di Pallacanestro Trieste, ospite su Repubblica: «È una bella sensazione sedere su una panchina storica del basket italiano, in una piazza che vive di basket, e nella mia città».
SUL RUOLO
«Si comincia dalla professionalità, dalla capacità di coinvolgere i giocatori in una visione e aiutarli nello sviluppo. In allenamento utilizzo molto i video per il confronto uno a uno e capire live gli aspetti su cui migliorare. Il basket è fatto di mille particolari e un allenatore deve essere bravo nel declinare i suoi metodi sulle qualità di ognuno»
SUL VISSUTO
«L’ha deciso il destino, due volte. La prima, a 18 anni, dopo il terzo infortunio alle ginocchia. A 21 ho iniziato da assistente di Dalmasson, l’anno scorso sono stato il vice di Franco Ciani. Il basket è entrato nella mia vita grazie a mio padre, ex pallavolista ma appassionato di sport in generale e due giocatori, Tyus Edney, che dominava in Italia con la maglia di Treviso, e naturalmente Kobe Bryant»
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