Il vino più invecchia e più diventa buono, lo stesso si può dire di Marco Belinelli (Virtus Segafredo Bologna) che dopo oltre vent’anni di carriera non smette di infiammare i palazzetti. La sua prestazione gli ha permesso di ottenere la palma di miglior italiano del secondo turno superando nelle preferenze Davide Denegri (Vanoli Cremona) e Michele Vitali (UNAHOTELS Reggio Emilia).
Nonostante la squadra bolognese abbia dominato la partita dal primo all’ultimo minuto, la firma del numero 3 ha avuto un peso specifico non indifferente. Non appena gli avversari cercassero una via per rientrare in gara, Marco Belinelli si è fatto trovare pronto per rispedire al mittente ogni tentativo di rimonta. Un clinic offensivo a cui il nativo di San Giovanni in Persiceto ci ha abituato da quando nella stagione 2020/2021 è tornato a vestire la divisa della Virtus Segafredo Bologna, tuttavia la prestazione di domenica ha sottolineato ancora una volta quanto il classe 1986 sia un valore aggiunto al roster felsineo. Non stiamo parlando di una novità se andiamo a controllare quante volte Belinelli ha scollinato oltre quota venti punti in una singola partita, ma è il modo in cui vengono segnati a fare notizia quando si parla di un giocatore del suo calibro. I 23 messi a referto contro Varese sono arrivati tutti quanti oltre l’arco dei 6.75 metri con sette triple (su undici tentativi), due delle quali si sono trasformate in giochi da quattro punti; ciò che balza agli occhi è come la guardia bianconera – in soli 21 minuti di gioco – abbia aggiunto anche 4 assist per i propri compagni e 3 rimbalzi registrando un 24 alla voce della valutazione, il tutto uscendo dalla panchina.
Unico in doppia cifra alla fine del primo tempo, Marco Belinelli si conferma il sesto uomo di lusso per Bologna anche con l’arrivo in panchina di coach Luca Banchi con cui ha trovato subito l’intesa giusta. Sebbene sia partito nel quintetto titolare durante la Frecciarossa Supercoppa e nel primo turno contro la Givova Scafati, il numero 3 bianconero negli ultimi anni è diventato l’uomo in più della second unit, potendo garantire efficienza in fase realizzativa e un apporto sempre maggiore anche come playmaker aggiuntivo. La sua abilità nel sapersi mettere in ritmo anche con tiri estemporanei è ciò che lo ha reso una delle guardie più pericolose non solo della pallacanestro italiana, quanto di quella mondiale; un’ispirazione per tanti dei giocatori italiani che militano nel nostro campionato, non ultimo proprio quel Davide Moretti – premiato miglior italiano della scorsa giornata – contro cui si è trovato più volte lungo il corso della partita a “dibattere” nel tiro da tre punti. A 37 anni e mezzo non ha ancora smesso di avere fame di vittorie e di trofei, lo dimostrano le prestazioni che hanno portato la Virtus Segafredo Bologna a conquistare la sua terza Supercoppa di fila e partite come quella dell’ultimo weekend in cui Marco Belinelli si è reso per l’ennesima volta protagonista assoluto.
Dopo la partita contro Scafati in cui il classe 1986 ha segnato solo 4 punti faticando a trovare la retina, da grande campione ha voluto ristabilire le gerarchie con una prestazione autorevole sia in termini di numeri che di precisione dal campo. Il 63.6% registrato contro la Openjobmetis Varese è il miglior dato dal suo ritorno in Italia in partite in cui ha realizzato almeno 5 triple; le 7 bombe a bersaglio si collocano al terzo posto come miglior prestazione dall’arco dei 6.75 metri della sua carriera: il record lo ha stabilito nella scorsa stagione quando è andato a referto con un 9/16 nella gara contro Tortona. I 23 punti di domenica rappresentano la ventinovesima partita in carriera in regular season in cui Marco Belinelli ha segnato almeno venti punti, la prima è datata 31 ottobre 2004 (20 vs Reggio Calabria) mentre l’ultima prima di questo weekend era dell’8 aprile 2023 (23 vs Napoli). Attualmente il numero 3 bianconero sta registrando medie di 13.5 punti – come il compagno di squadra Jordan Mickey – tirando con il 50% da tre (3.5 triple a segno su 7.0 tentativi), 4.0 assist, 2.5 rimbalzi e 15.0 di valutazione in 22.0 minuti di impiego a partita.
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