Alessandro Magro, coach della Germani Brescia, ha rilasciato una lunga e interessante intervista a Bresciacanestro.com.
Tanti i temi trattati, qui riportiamo alcuni dei passaggi più significativi.
Sulla conferma di Amedeo Della Valle, MVP del campionato.
“L’estate scorsa abbiamo costruito la squadra attorno a lui e non se l’è certo dimenticato. Ci siamo aiutati a vicenda. La sua leadership ci ha aiutati molto, da parte nostra come coaching staff gli siamo andati incontro il più possibile per metterlo nelle migliori condizioni. Amedeo sa che la stessa cosa possiamo farla anche nella prossima stagione quando giocheremo pure una competizione europea. Capisco anche che alla sua età possa avere la voglia di riprovare a giocare in Eurolega, ma se così sarà si metterà a un tavolo con Marco De Benedetto e troveranno una soluzione perchè è bene ricordare che ha un contratto senza uscite per altri due anni”.
Sulle offerte ricevute dopo l’ottima annata.
“Era normale che arrivassero vista la stagione, ma ne ho parlato subito con Mauro Ferrari ed è bastato poco per capire che volevo restare alla Germani. Prima di tutto per un senso di riconoscenza verso chi ha creduto in me un anno fa e poi perchè sono abituato a portare a termine i progetti. E siccome il nostro è triennale non siamo nemmeno a metà del viaggio. Abbiamo creato un bel modello e vogliamo continuare a portarlo avanti insieme. Sono grato a Mauro di avermi lasciato portare Marco De Benedetto, con il quale ho un grande feeling. Abbiamo visto Itaca, ci siamo goduti il viaggio, è stata una stagione vincente nonostante il play off sia finito al primo turno. Puntavamo alla semifinale, ma è bene che si sappia che anche se l’avessimo raggiunta Della Valle e Gabriel non ci sarebbero stati per almeno le prime due gare”.
Servirà un roster di 12 giocatori per la prossima stagione?
“Assolutamente sì. Non ci potrà essere il bambino e chi sventolerà gli asciugamani. A prescindere dal tipo di coppa europea che faremo, nel roster ci dovranno essere giocatori in grado di stare in campo almeno 15’ a partita. Lo step sarà trovare in fretta la giusta chimica, guardando a cosa fanno Milano e Virtus Bologna dove i giocatori giocano dai 10 ai 27 minuti di media. Per avere una squadra così competitiva anche lo sforzo economico sarà notevole”.
David Moss come ‘straniero di coppa’?
“Potrebbe essere una buona soluzione, ma prima bisogna capire quanti visti avrà ogni club. Se saranno otto, come si vocifera, si potrebbe fare. David anche quest’anno ci ha dato tantissimo. In Nba si parla di accountability, da noi si potrebbe tradurre come senso di responsabilità. In questo lui è fantastico. La mia volontà è quella di tenerlo, ma il suo status è da americano e quindi deve incastrarsi in determinati discorsi. Lo conosco dagli anni di Siena, la sua mentalità è perfetta ed è quella vincente. Quando gli ho comunicato che non avrebbe giocato in gara 2 non ha fatto una piega, non si è messo a discutere dimostrando una maturità e una consapevolezza che fanno di lui un giocatore speciale”.
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