Luiss Roma, in nove anni dall’incubo al sogno

Quanti sono nove anni per una società sportiva?

Quanti sono nove anni per una società sportiva? Pochi se hai alle spalle una storia lunga, radicata in un territorio ricettivo e con un seguito importante. Sono tantissimi, invece, per una società sui generis come la LUISS che il 7 giugno 2014 lasciò sul parquet del PalaLuiss le lacrime più amare per la sconfitta, di un punto, nella gara valida per la promozione in serie B dopo una cavalcata (quasi) trionfale. Esattamente nove anni dopo, lo stesso 7 giugno, la Luiss ha conquistato per la prima volta nella sua storia un posto alle Final Four che, a Ferrara, decreteranno le due squadre promosse in serie A2: una squadra di studenti universitari nelle migliori quattro d’Italia, sembra un film e invece è la realtà.

E allora, quanti sono nove anni per una società sportiva? Sono tantissimi, pieni di rivoluzioni silenziose, di cambiamenti, di entusiasmo, euforia, ma anche di tristezza e disfattismo. Perché solo la roulette russa delle emozioni può fartele assaporare davvero tutte, in modo da poterle conoscerle fino in fondo e, soprattutto, in modo da poterle riconoscere sempre. Quel triste 7 giugno, quando una tripla di tabella da 8 metri di Rossetti condannò la Luiss alla più atroce delle delusioni, nessuno tra spalti e campo riusciva a pensare a come sarebbe stato il giorno dopo: i giocatori e lo staff erano sfiniti da un anno di durissimo lavoro, inermi di fronte alla festa degli avversari, mentre chi lavorava dietro le quinte era triste perché quei ragazzi non erano riusciti a regalarsi un sogno cullato per dieci lunghi mesi e svanito all’ultimo. Poi la serie B è arrivata d’ufficio insieme a coach Andrea Paccariè che in nove anni di Luiss non ha centrato l’obiettivo playoff solo in un’occasione, ribaltando sempre quelli che erano i pronostici estivi degli addetti ai lavori. Ma sarebbe riduttivo parlare solamente di risultati sportivi. Paccariè e i suoi staff sono riusciti a dare nuova linfa al progetto basket della Luiss, grazie anche al costante aiuto dell’Università e dell’Associazione Sportiva, trovando il giusto equilibrio tra sport e studio e creando ogni volta un amalgama speciale tra gli attori in campo.

Si è così arrivati a quel dolce 7 giugno, qualche giorno fa: grazie alla vittoria in un’entusiasmante gara 5 contro Fabriano la Luiss ha staccato il biglietto per Ferrara, e in una stagione sportiva normale con la vittoria in questa serie avrebbe festeggiato la promozione in A2, mentre ora parteciperà al concentramento nazionale. Un’annata fantastica, in cui gli universitari hanno vinto il campionato mettendosi dietro squadre dal blasone e dal budget nettamente superiore.

Facciamo nostre le parole di coach Paccariè al termine della partita di mercoledì: “E’ stato l’anno del passaggio del testimone tra la Luiss che era e la Luiss che verrà”. Nove anni quanti sono per una società sportiva? Pochi, pochissimi, perché per ogni 7 giugno 2014 c’è un 7 giugno 2023: una nuova storia, una nuova emozione, un nuovo inizio.