Al termine della partita contro l’EA7 Emporio Armani Milano, valida per la 22^giornata di LBA, queste sono state le parole di coach Luca Banchi: “Penso sia giusto congratularmi con entrambe le squadre per una partita molto combattuta e vibrante. Milano ha dato testimonianza del momento che sta attraversando, a dispetto dell’assenza di Shields è arrivata a Bologna giocando una partita di grande consistenza e dall’ottima preparazione. Siamo due squadre condizionate dal momento che stiamo vivendo e dallo sforzo che entrambi stiamo cercando di fare per raggiungere la post-season di Eurolega. Queste partite di campionato meriterebbero altro tempo in termini di preparazione e soprattutto di recupero fisico per i protagonisti in campo, credo che in questi termini si debbano leggere quegli errori di troppo che abbiamo prodotto nel nostro terzo periodo e quelle 8 palle perse hanno fatto scadere la qualità della nostra pallacanestro che per i primi 20 minuti e poi nel quarto finale erano stati eccellenti considerato la tipologia di avversario che avevamo davanti e la sua aggressività in campo. Ci siamo aggrappati alla nostra difesa, siamo stati continui, quella continuità che andavamo reclamando anche successivamente alla bruciante sconfitta del Pireo. Stasera abbiamo dato risposta collettivamente, un’ottima prestazione corale con 11 giocatori schierati, 10 a referto, 5 in doppia cifra e uno a 8 punti, con una buona qualità di tiri costruiti a testimonianza del 50% dall’arco che giocando contro una squadra come Milano diventa determinante perchè gli spazi per operare sono minimi ed è indispensabile muovere la palla con una buona selezione di conclusioni. Ci aspetta un mese di marzo molto duro, non da meno il mese di aprile, speriamo di avere un mese di maggio e di giugno. Si va avanti alla giornata e si cerca di ottenere il meglio, spremere quanto possibile da questo gruppo ma è ovvio che una stagione di questo tipo comporta delle flessioni in termini di rendimento e condizione, situazione che stanno vivendo tutti con tempistiche diverse, nessuno è immune e la storia dell’Eurolega lo racconta, basta vedere gli ultimi 3 anni con questo format che picchi esistano nell’arco delle stesse partite.”
Su Belinelli: “Si parla di un giocatore che ha un’esperienza tale per cui credo abbia innato il fiuto per queste gare. Sono per certi versi le più semplici da preparare, ma poi sono difficili da giocare. Quelli come lui ne hanno passate veramente tante, è uno competitivo. Ha accettato ogni tipo di duello quando gli avversari hanno cercato di giocare in modo particolarmente fisico, o quando hanno cercato di sfidarlo nell’1 contro 1 sia fronte che spalle a canestro, andando oltre quelli che sono i limiti riconoscibili. A questi livelli devi semplicemente giudicarli per l’esperienza che hanno e la capacità che hanno di riconoscere i momenti di una gara. In termini di consistenza e precisione credo che oggi abbia giocato una partita di altissimo profilo trasmettendo sicurezza ai compagni, indipendentemente dal fatto che da altre occasioni sia successo partendo in quintetto o come oggi dalla panchina.”
Sul quintetto iniziale: “C’era la volontà di cercare questo tipo di rotazione, che penso che nei primi 10/15 minuti abbia dato buoni dividendi. Abbiamo poi avuto un momento di flessione in chiusura di 2Q, abbiamo dato la sensazione di perdere un pochino del ritmo in attacco. Se c’è un appunto da fare è che molte di quelle 8 palle perse sono state un po’ banali, non necessariamente prodotte tutte dall’aggressività di Milano. Quello ci avrebbe permesso di tenere ancora più a distanza Milano, che con il tiro da 3 che ha e con il momento che sta vivendo dove ci sono giocatori che alzano la mano e segnano da qualsiasi distanza, alcuni usciti da palloni vaganti, da testimonianza del livello di fiducia che stanno vivendo e altrimenti non si sarebbero spiegate le 7 vittorie consecutive in campionato e questo momento in Eurolega che li rende possibilissimi candidati alla post-season.”
Sulla differenza positiva a rimbalzo: “I loro lunghi hanno un gioco atipico che spesso li porta a giocare lontano dall’arco dei 3 punti, questo ha coinvolto nel lavoro a rimbalzo anche le nostre guardie. E’ stato un dato vitale per permetterci di materializzare il lavoro e il sacrificio difensivo che abbiamo fatto. Non penso che nonostante l’assenza di Shields loro abbiano perso pericolosità, hanno offerto quintetti molto difficili da contenere, giocare con 3 creatori contemporaneamente, giocatori tutti in grado di battere il loro avversario 1 contro 1, di usare il pick and roll, lunghi sempre pronti ad alternare il gioco interno ed esterno e quintetti con Ricci da 3. Ad ogni tipologia di quintetto abbiamo risposto sempre in maniera credibile e a rimbalzo abbiamo fatto un lavoro eccellente.”
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