L’Olimpia Milano si trasferisce a Sassari per conquistare la finale scudetto

L’Olimpia Milano si trasferisce a Sassari per conquistare la finale scudetto

L’Olimpia ha portato a termine il proprio lavoro nella prima parte di questa semifinale, proteggendo il fattore campo e trasferendosi a Sassari per Gara 3 della serie sul 2-0, ma aspettandosi la miglior prova possibile della Dinamo

L’Olimpia ha portato a termine il proprio lavoro nella prima parte di questa semifinale, proteggendo il fattore campo e trasferendosi a Sassari per Gara 3 della serie sul 2-0, ma aspettandosi la miglior prova possibile della Dinamo che sul suo campo ha sconfitto due volte Brescia e vinto contro la stessa Olimpia in stagione regolare. Il “Close-Out Game” è storicamente il più complicato da vincere, ancora di più in trasferta e su un campo tradizionalmente ostico come quello di Sassari. È anche vero che l’Olimpia nei playoff è 6-3 a Sassari. Finora, nei playoff, l’Olimpia ha sempre mostrato il suo volto migliore in attacco, assestandosi sui 90.0 di media, compresa Gara 2 in cui il tiro da tre è stato meno efficace rispetto alle quattro gare precedenti in cui Milano era sempre stata in grado di andare in doppia cifra per triple segnate. La differenza negli scarti l’ha sempre fatta la difesa. Nelle due partite di Milano, la Dinamo ha mostrato tutta la sua pericolosità in due quarti esplosivi, il primo di Gara 1 (26 punti segnati) e soprattutto il secondo di Gara 2 in cui ha prodotto 31 punti e ribaltato la partita trasformandola in una battaglia da vincere rimontando, come poi è successo. Se Gerald Robinson era stato il più efficace in Gara 1, Eimantas Bendzius lo è stato in Gara 2 (18.5 punti di media nella serie con 6/11 da tre ma anche 8.0 rimbalzi), ben sostenuto anche da Filip Kruslin e nel secondo quarto da David Logan. Il potenziale offensivo di Sassari, che si basa ovviamente molto sull’efficacia nel gioco spalle a canestro di Miro Bilan (16.5 punti per gara in semifinale con 9.0 tiri liberi tentati a partita e 9.5 rimbalzi), non è una novità. L’Olimpia dovrà guardarsi da questo e giocare senza pause a Sassari. In Gara 2 hanno faticato più di altre volte Ben Bentil, Gigi Datome e Jerian Grant, ma la prova di Devon Hall, senza i problemi di falli che l’avevano limitato nella prima partita, è stata la migliore, e i giocatori partiti dalla panchina hanno prodotto 38 punti. Non solo Hall, anche Baldasso, Biligha, ovviamente Melli. Con Ricci in campo, il parziale è stato di più 14. L’Olimpia si allena al Mediolanum Forum nel pomeriggio e poi vola per Sassari via Alghero. Non è con il gruppo Troy Daniels, autorizzato a rientrare negli Stati Uniti per la nascita del figlio: subito dopo, tornerà a Milano per riunirsi ai compagni.

GLI ARBITRI DI GARA 3 – Boris Ryzhyk, Tolga Sahin, Guido Giovannetti.

NOTE – Si gioca mercoledì 1° giugno alle ore 20:45 a Sassari, diretta tv su Rai Sport 1, Eurosport 2, Discovery+.

GARA 1: OLIMPIA-SASSARI 88-71 – Primo quarto effervescente, in cui l’Olimpia tira 12/17 ma costruisce un vantaggio di appena sei punti, perché anche la Dinamo tira bene e segna molto. Nel secondo periodo, il margine cresce fino a 12 punti, ma viene ridotto a otto all’intervallo. Nel terzo quarto, Sassari rientra a meno uno (risponde Gigi Datome da tre), poi a due, ma qui l’Olimpia si rimette in moto e vibra il break decisivo. Alla fine, chiude con 13 triple a segno e 23 assist, guida anche di 23 e chiude a più 17. Shavon Shields segna 16 punti, Gigi Datome 13, Sergio Rodriguez aggiunge otto assist ai suoi 10 punti, ma il grande protagonista è Kyle Hines che produce otto punti, sette rimbalzi, quattro assist e cinque stoppate.

GARA 2: OLIMPIA-SASSARI 91-82 – Dopo un primo periodo di alti e bassi, chiuso avanti di quattro con tre tiri liberi di Tommaso Baldasso, l’Olimpia ha perso il controllo del ritmo nel secondo periodo in cui ha concesso 31 punti all’avversaria, 10 di David Logan, scivolando a meno otto all’intervallo. Nel secondo tempo, l’Olimpia ha cambiato marcia, soprattutto in difesa, nel quarto periodo in cui ha tenuto Sassari a 13 punti segnati. Nel tiro da tre è passata da 1/8 a 7/14. Decisiva la ripresa di Sergio Rodriguez (19 e cinque assist) e decisivo il martellamento dalla media di Shavon Shields (16 punti), mentre Devon Hall ha aggiunto 17 punti. Nel finale cruciale Melli nell’imporre la propria energia vicino a canestro procurando anche il rimbalzo d’attacco che ha consentito a Rodriguez di centrare la tripla risolutiva del più nove.

GAME NOTES – Coach Ettore Messina ha vinto la sua partita di playoff numero 73 ed è diventato l’allenatore con più vittorie nella storia dei playoff italiani. Nelle singole gare di semifinale il record dell’Olimpia è 59-44, 186-132 nelle singole gare giocate. Contro Sassari, ora è 35-19 in assoluto. L’Olimpia ha vinto le ultime 10 serie di playoff in cui si è trovata a guidare 2-0, incluse le due della passata stagione contro Trento e Venezia e quest’anno con Reggio Emilia: in tutte e tre queste occasioni, ha chiuso i conti in tre gare. Nelle serie al meglio delle cinque negli ultimi 10 anni, sul 2-0, ha vinto anche Gara 3 in sette occasioni su nove perdendo nel 2012 a Pesaro (poi ha vinto 3-1) e nel 2014 a Pistoia (poi ha vinto 3-2). Con i cinque assist di Gara 2 Sergio Rodriguez adesso ne ha 344 in carriera con l’Olimpia, quinto di sempre, a tre assist di distanza dai 347 di Piero Montecchi, quarto in classifica. Nicolò Melli ha superato i 900 rimbalzi in maglia Olimpia, adesso sono 910. Melli occupa il 10° posto di sempre nella graduatoria di società. Gigi Datome è salito a 30/31 dalla lunetta per la stagione. Le cinque stoppate di Kyle Hines in Gara 1 sono record personale in Italia ed eguagliano il primato italiano nei playoff per una gara di semifinale che apparteneva ad Elvis Rolle (1983/84, Virtus Bologna) e Mitchell Watt (2018/19, Reyer Venezia). Il record nei playoff è di otto e appartiene dal 1997 ad Ed Stokes (Virtus Roma). Hines ha 3.5 stoppate per gara in questa semifinale.