A distanza di oltre 10 anni, LeBron James non ha alcun rimorso per The Decision, la notte in cui in diretta (quasi) mondiale annunciò il suo addio ai Cleveland Cavaliers ed il suo passaggio ai Miami Heat.
“Ci sarà sempre qualcuno che non è d’accordo con te per qualcosa, ma alla fine dei conti, non si può fare niente. E non puoi fermare il tuo cammino o il tuo viaggio per queste cose” ha detto James a The New Yorker. “Sono contento di essermi sacrificato per tutti gli atleti che dopo di me si sono sentiti più potenti”.
Le parole di LeBron sono all’interno di un articolo in cui si parla di Rich Paul, agente di LeBron James.
Rich Paul che ha accusato Bill Simmons di aver usato commenti razzisti nei confronti di James subito dopo The Decision.
“Incolpo le persone della sua cerchia e la mancanza di una figura paterna nella sua vita” disse Bill Simmons, uno dei giornalisti di punta di ESPN allora. “Incolpo noi stessi per aver dato forza al suo narcisismo al punto che nel corso di 40-45 minuti di diretta ha parlato di sé stesso in terza persona cinque volte. Incolpo i giornalisti locali e nazionali (incluso me stesso) per non aver fatto un buon lavoro nello spiegare agli atleti come LeBron cosa lo sport significhi per noi e come sia un matrimonio, nel bene o nel male. E quanto noi siamo vicini a questi giocatori e queste squadre, più di quanto loro pensino”.
“Per questo motivo non parlo con Bill Simmons. Molto ha a che fare con la razza. Non avrebbe detto le stesse cose di Larry Bird o di JJ Redick. Capite cosa intendo? Dieci anni dopo ‘The Decision’ è la norma. È quello che ogni persona vuole fare. I giocatori non vanno al college se non sanno che dietro c’è qualcosa di grande. E Bill Simmons ha detto cagate come quella”.
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