LeBron James: “Bisogna dare credito a Minnesota, è una squadra dannatamente forte”

The Chosen One ha parlato a lungo della serie Playoffs che ha messo fine alla stagione dei suoi Lakers

Nuova puntata di Mind The Game, il podcast condotto da due leggende della pallacanestro come LeBron James e Steve Nash.

Tra i tanti argomenti trattati, la serie Playoffs persa contro i Timberwolves e la crescita di Anthony Edwards.

“In questi casi c’è sempre un insieme di emozioni da elaborare. E io le ho elaborate tutte, nel senso che mi sono preso un po’ di spazio, sono andato a rivedere il tutto in modo analitico per capire cosa avrei potuto fare meglio, cosa avremmo potuto fare meglio come squadra, pensando ai singoli accoppiamenti, alla loro squadra contro la nostra, alle cose che potevamo migliorare. Tutto mi è passato per la testa da mercoledì sera, quando è finita. Ho avuto qualche giorno, e ogni giorno è stato diverso. Ovviamente ora ho fatto i conti con la situazione, essendo passati alcuni giorni, e guardando anche le altre serie e come si stanno sviluppando. Ma come hai detto tu, ho provato tutte quelle emozioni, fino al punto di pensare ‘cavolo, abbiamo chiuso bene la regular season’, ma alla fine, come sai, quando arrivi ai playoff non conta quanto sia stata buona la tua regular season: contano gli accoppiamenti. E noi ci siamo trovati di fronte a un avversario davvero tosto. Una squadra abituata a combattere, una squadra affamata, con tanta gioventù ma anche esperienza, una squadra che vuole fare il salto di qualità. Sono stati un avversario degno, senza dubbio.”

Su Edwards, che, oltre al solito bottino di punti, nelle 4 vittorie ha catturato 36 rimbalzi e distribuito 31 assist a fronte di appena 4 palle perse.

“È migliorato, davvero. E ha migliorato tantissimo il suo playmaking. Lo si è visto fare uno step in avanti dal playoff dell’anno scorso a questa serie. È stato super paziente, anche quando cercavamo di chiudere ogni spazio. A volte lo raddoppiavamo, altre volte cercavamo di pressarlo, per fargli venire dei dubbi. E ce l’abbiamo fatta. Lo ha anche detto in un’intervista: ‘la loro difesa mi confonde, mi costringe a pensare’. Ma poi ha capito tutto. Quindi tanto di cappello. È cresciuto durante la serie, e penso che questo gli sarà utile per il resto dei playoff.”

James ha anche descritto la strategia dei Lakers contro Edwards e il desiderio di variare costantemente le soluzioni difensive, pur riconoscendo che alla fine non è servito a molto:

“Volevamo cambiare il più possibile il modo in cui provavamo a contenerlo, a un giocatore come lui non puoi destinare sempre lo stesso schema difensivo. Ma anche quando provi a raddoppiarlo, lui ha la capacità di eludere il raddoppio, di spezzarlo, di inventare. E poi è forte fisicamente, non è uno che puoi spostare facilmente con aggressività. Ha imparato nel tempo,  è solido, ha un baricentro basso, un ottimo palleggio, tira benissimo da fuori… e come abbiamo già detto in altre occasioni, crede nei suoi compagni e li fa sentire più forti di quanto siano realmente. Si fida dei suoi compagni nel fare le giocate. Bisogna dare credito a Minnesota, è una squadra dannatamente forte.”