Non ci sono soltanto i Timberwolves a far sognare gli appassionati della palla arancione
Meno di tre mesi sono passati dall’inizio della stagione NBA 2023-2024, eppure è già tempo di bilanci. Considerando le tante sorprese di cui siamo protagonisti, fermarsi un attimo per riassumere quanto stiamo vedendo è il minimo. Per esempio, ci stiamo stropicciando gli occhi davanti all’ottimo esordio di questi cinque giovani: Ausar Thompson, Jordan Hawkins, Jaime Jáquez Jr, Alperen Şengün e Shaedon Sharpe. Il primo non è soltanto il più promettente rookie di Detroit quanto un ottimo difensore, che in tanti già paragonano a Dennis Rodman, mentre il secondo è una guardia tiratrice dei Pelicans in grado, quando chiamato in causa, di sostituire degnamente un veterano come CJ McCollum. Di lui a New Orleans apprezzano soprattutto la capacità di infiammare la retina dall’arco dei 7,25 metri (fino a metà novembre è stato il leader della squadra in questo fondamentale). Per quanto riguarda il rookie dei Miami Heat Jaime Jáquez Jr, possiamo dire che per essere il suo primo anno in NBA sta facendo cose grandiose, come quando quasi da solo ha superato Charlotte in trasferta. Entrato nelle rotazioni sin da subito, oggi è il sesto uomo degli Heat. Chi lo avrebbe mai detto? Alperen Şengün rispetto al collega ha nelle mani colpi clamorosi, come l’assist no-look offerto a Jabari Smith Jr, che ha chiuso definitivamente la pratica Bucks a 1:30 dalla fine. Dunque non è un caso se il ragazzo turco assieme a Jalen Brunson è stato nominato qualche giorno fa Player of the Week per la settimana 11 di questa stagione NBA. Infine non possiamo non ricordare cosa sta facendo la nuova stella dei Blazers Shaedon Sharpe, che con gli infortuni di Anfernee Simons e Scoot Henderson ha trovato sempre più spazio. Questa situazione si è trasformata nell’opportunità che stava cercando, per mettersi in mostra e incidere sul parquet con un bottino che fino a un mese fa recitava così: 17,7 punti, 5,6 rimbalzi e 3,2 assist. Non male per questo esordiente canadese dal futuro più che roseo. La stagione NBA 2023-2024, come vedremo tra poco, non si caratterizza soltanto per queste belle storie di giocatori esordienti, ma vede protagoniste alcune squadre che non ti aspetti.
L’NBA dovrà davvero avere paura dei Lupi?
Tra le sorprese di questa stagione NBA ci sono i Timberwolves, che sorprendentemente stanno comandando a Ovest. Questo non era mai successo, almeno non nel recente passato, perché la franchigia oggi allenata da Chris Finch storicamente si è sempre trovata a lottare per le ultime posizioni della sua Conference d’appartenenza. Ma cosa è cambiato quest’anno? Due sono stati i fattori che hanno improvvisamente invertito la rotta: lo scambio che ha visto arrivare Mike Conley al posto di D’Angelo Russell e una maggior coralità di gioco possibile anche grazie al nuovo playmaker. E adesso in tanti si stanno chiedendo se l’NBA dovrà davvero avere paura dei Lupi durante la prossima primavera inoltrata, quando inizieranno i playoff, oppure se sarà soltanto l’inizio di un percorso di crescita dagli esiti incerti, almeno nel futuro prossimo. Stando al sito Marathonbet che tra le altre cose si occupa di basket d’oltreoceano, per quanto riguarda questa stagione i Timberwolves difficilmente potranno impensierire le corazzate più attrezzate, come i Nuggets oppure i Celtics, entrambi destinati a giocarsi l’anello. Sicuramente non mancheranno gli outsider tra cui i Suns, che però dopo un buon inizio stanno perdendo terreno, soprattutto dopo le brutte sconfitte con Grizzlies e Clippers a cui fa però da contraltare la vittoria con i Lakers, ma Minnesota non ne farà parte.
I Thunder vogliono continuare a stupire
Oltre al miracolo Timberwolves c’è da menzionare il cammino dei Thunder, che in questo momento si trovano nelle zone alte della classifica. Più che meritatamente, aggiungeremmo noi, perché il progetto OKC unisce sapientemente l’ottimo lavoro del General Manager Sam Presti, quello del coach Mark Daigneault e, ovviamente, dell’interessante e variegato roster. Quest’ultimo al suo interno può annoverare un Shai Gilgeous Alexander ormai divenuto una certezza e Chet Holmgren, seconda scelta al Draft 2022, che oggi vanta numeri da record. Dopo meno di 3 mesi di torneo giocato è riuscito a realizzare più di 200 punti, più di 100 rimbalzi, più di 25 stoppate e più di 20 triple. Non solo: il fatto che stia tirando dal campo con oltre il 50%, da 3 punti con oltre il 40% e dall’arco dei tiri liberi con il 90% è una delle chiavi del successo dei Thunder. Che non riuscirebbero a offrire un basket così bello a vedersi se sul parquet non presenziassero Josh Giddey e Luguentz Dort, cestisti poco appariscenti eppure estremamente efficaci. Infine Oklahoma, nonostante la giovane età del suo roster, sta dimostrando di essere sempre mentalmente attaccata a ogni match. Nelle difficoltà, infatti, non si scompone mai, nemmeno contro i Golden State Warriors, contro cui ha vinto all’overtime dopo averli ripresi con una tripla allo scadere. E indovinate un po’ chi l’ha realizzata? Ovviamente lui: Chet Holmgren.
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