Torna il Punto di Sportando dopo il tredicesimo turno di LBA Serie A UnipolSai. E’ stato il giorno di Virtus Bologna-Olimpia Milano, ma non solo.
Il derby d’Italia
La gara ha dimostrato di meritare l’attesa, e il campionato italiano finalmente non dipenderà più, e solo, dagli umori in campo di Olimpia Milano.
A Bologna è andata in scena una gara vera, rude, dove ha vinto la squadra più forte e con maggiori alternative, ma che al tempo stesso ha dovuto sottostare a lunghi minuti in cui, l’avversario, ha messo in mostra i grandi talenti a disposizione.
Complimenti alle due proprietà e ai due allenatori per lo spettacolo messo in mostra: finalmente, non sarà più solo Milano a vincere, o a perdere. Almeno a livello mediatico, perché lo sport non è mai figlio solo e soltanto di esaltazioni e psicodrammi di un singolo convitato.
NB. Gara nata su Rai Due e morta su Rai Sport, citando Walter Fuochi di Repubblica. La prossima volta, cara Mamma Rai, magari avvisa prima, e meglio. Solo questo.
Il 2020 di Gianmarco Pozzecco
«Voglio sottolineare che noi siamo una squadra vera, mai come in questo momento da quando sono qui a Sassari, ho un rapporto clamoroso con il presidente e con il mio staff, mi fido ciecamente di loro e oggi ho lasciato spazio nel secondo tempo come era già successo a Cremona».
«Di quest’anno che finisce mi porto via soprattutto i rapporti umani e lo screzio con il presidente Sardara che si è poi risolto nel migliore dei modi».
Gianmarco Pozzecco, uomo immagine del 2020 cestistico, e non solo, ha una particolarità. E’ persona autentica, e per quanto la cosa possa non piacere, è pregio, inattaccabile.
A fianco alla persona c’è poi il coach, che a parere di chi scrive, nella passata stagione avrebbe avuto tutte le carte in regola per vincere lo Scudetto (più anche di Venezia, Bologna e Milano), rendendo straordinario il miracolo compiuto dal giorno del suo arrivo.
Detto questo, «tutti sono importanti, nessuno è indispensabile». Occhio ad insegnare, agli altri, quanto siamo dispensabili.
La crisi di Varese
In fondo alla classifica c’è Varese. Senza entrare nel merito dell’esonero di Caja, è sempre rischioso affidarsi ad un esordiente a stagione in corso, anche se in campo hai gli Scola e i Douglas.
Vi è poi quella frase sibillina del Gm Conti: «Non abbiamo assolutamente considerato di cambiare l’allenatore. E non voglio sentire l’ipotesi di richiamare Caja, perché è una cosa che non esiste. Non è un fatto tecnico ovviamente ma etico: la società ha un’etica e intende rispettarla, quindi non aspettatevi nulla in questa direzione».
Qual è il rapporto tra “etica”, o “non etica”, e Attilio Caja?
Commenta
Visualizza commenti