Torna il Punto di Sportando sulla LBA Serie A UnipolSai dopo la ventiseiesima giornata. Campo e fuoricampo, come sempre, per un campionato che entra nella sua fase calda.
Tutti dietro a Brindisi
Perché in fin dei conti, questo primato (ancora momentaneo, ma reale) è il trionfo del presidente Nando Marino. In estate, con toni certamente eccessivi (e, a nostro avviso, sbagliati), smembrò una squadra di qualità all’addio di Adrian Banks.
Mesi dopo, si può ben dire che la sua Brindisi ha saputo andare oltre, dimostrando di avere nei valori, più che nei giocatori, la sua reale forza. E questo significa costruire, e dare ossigeno, ad una società. Un capolavoro. Tutto suo.
Virtus reale dove Milano sogna
La Virtus Bologna, intanto, pur con una gara in più (e due rispetto a Brindisi) aggancia in silenzio l’Olimpia Milano. Lo fa senza Teodosic, Belinelli, Markovic e Vince Hunter.
Sale Djordjevic piega, senza troppo penare, l’Allianz Trieste. Con il turnover. Quello che Milano vorrebbe avere ma che, per scelta o circostanza, evidentemente non ha.
Tuttosport e la LBA del futuro
Interessante fondo di Piero Guerrini su Tuttosport. Due passaggi: «Eppure c’è chi parla ancora di retrocessioni, senza pensare che le uniche retrocessioni oggi dovrebbero essere stabilite dalle finanze dei club».
«Nessuno si occupa di futuro. Le nuove norme che dovrebbero contenere parametri più ferrei e precisi, secondo chi ha visto le bozze, sono così annacquate che non sortiranno effetto».
Domenica di ricorsi
Cantù presenta un ricorso difficilmente sostenibile, nella forma più che nel contenuto, lo stesso fa la Fortitudo Bologna, con argomenti ben più forti.
Ora, giusto dare spazio alle analisi del caso degli organi preposti, perché fosse falsa accusa, sarebbe uno scadimento dialettico evitabile, ma diversamente…
Giusto tornare in campo a tutti i costi, giusto accettare il momento per quello che è, abbandonando i rigidi criteri del passato e lasciando spazio all’interpretazione, giusto anche riflettere sull’opportunità di mietere vittime (leggasi, retrocessioni) in un’epoca così precaria e influenzata dal caso, ma il protocollo sia uno, chiaro, preciso, inderogabile.
Elasticità, insomma, ma fino ad un certo punto. Se il protocollo è stato violato, la pena sia durissima. E se in passato non è stato rispettato in egual modo, creando silenti (per i media) precedenti, lo si dica chiaramente. Non lasciamo spazio al sospetto. Oggi più che mai.
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