LBA Serie A, il Punto di Sportando | Cinciarini, Varese e lo stacco Olimpia

LBA Serie A, il Punto di Sportando | Cinciarini, Varese e lo stacco Olimpia

Torna il Punto di Sportando dopo la quinta giornata di LBA Serie A UnipolSai che si è lasciata dietro non pochi spunti

Torna il Punto di Sportando dopo la quinta giornata di LBA Serie A UnipolSai che si è lasciata dietro non pochi spunti.

La classifica

Olimpia Milano capolista solitaria dopo cinque giornate, imbattuta sulle due competizioni ufficiali. Non un dato da poco, ma certamente va contestualizzato il ko della Virtus Bologna a Napoli, tra infortuni (Nico Mannion non ci ha impiegato due mesi a tornare in campo, ma in due mesi ha giocato solo 5′) e primi impegni europei.

Di fatto è come se la vera stagione dei Campioni d’Italia iniziasse oggi, e non a caso Sergio Scariolo ha sempre tenuto bassi i facili entusiasmi.

Per le varie sfortune fisiche, vi è un roster (straordinario) da assemblare a partite in corso. Si farà, ma certamente il rivale milanese, dallo sconforto di Supercoppa, ha creato maggiori certezze in queste settimane, soprattutto con la difesa.

La storia

Andrea Cinciarini. Per anni capitano di Olimpia Milano, un rappresentante che ha saputo “cucirsi addosso” i valori del club, come quasi nessuno prima di lui. Il tutto, inizialmente, scalando gerarchie con il lavoro. Quindi, restando a guardare durante l’era di Ettore Messina. Nel mezzo ci sono anche un paio di Scudetti, e trofei vari, che non fanno mai male.

Oggi, rientrato in una Reggio Emilia che è tornato ad amarlo in tempo zero, viaggia a 8.4 punti di media, con 10 assist tondi tondi. Un senatore del nostro basket tornato alle sue care, vecchie abitudini. Ed è solo un bene. Il Cincia c’è, e si sente.

Il dopogara di Varese

Andrea Conti, GM, rassegna le dimissioni dopo il -39 con Reggio Emilia, precisando come non siano figlie del campo, ma di una «mancanza di chiarezza» a livello societario. Attilio Caja, certamente con parole eccessive, si toglie qualche sassolino precisando come:  «Solo con il signor Conti ho avuto un rapporto pessimo, dal primo giorno in cui ci siamo incontrati. Una persona non cambia il sentimento che provo per Varese. Ma uno su mille ce la fa, e lui ce l’ha fatta… (fonte La Prealpina)».

Sarebbe da capire cosa si siano detti i due il primo giorno di conoscenza reciproca, ma battute a parte, la società al momento congela le decisioni del suo dirigente, e in campo più di qualcosa non funziona. Tornano alla mente le parole di Rosario Rasizza, dato in via di acquisizione di quote della società, di qualche tempo fa: «Io francamente sono un presuntuoso e un ambizioso e non voglio essere secondo a nessuno. Ero presente il primo giorno di preparazione e domenica contro Cremona. La squadra è da scoprire e dobbiamo capire bene il valore dei nuovi arrivati. Però si mettano ben in testa che per me il minimo è l’ingresso ai playoff, altrimenti… ci arrabbiamo, come dicevano Bud Spencer e Terence Hill. Questo se lo mettano bene in testa, soprattutto l’allenatore. Adriano Vertemati è nuovo, ma gli consiglio di non partire con il piede sbagliato. Voglio vedere il sangue scorrere sul parquet e non giocatori che camminano».

Non è certamente questa la mancanza di chiarezza buttata lì da Conti, ma al tempo stesso non si è partiti con il piede giusto a Varese.