Inizia oggi la rubrica settimanale LBA International: parleremo degli italiani impegnati all’estero raccontando le loro geste e le loro storie.
Di Riccardo Crisci
Alcune città in cui si ha la fortuna di nascere sono diverse dalle altre. Entrano sottopelle, iniziano a farlo dall’istante esatto in cui si viene al mondo. Non è solo una questione di condizionamento ambientale, ma una vera e propria trasmissione di storia, esperienze e identità passate che piano piano si insidiano nel profondo dell’anima e cominciano a plasmare il proprio “io”.
Chi è di Genova, ad esempio, lo sa bene. Come Abramo Canka, sorridente ragazzo del 2002 dalle braccia infinite, i piedi veloci e gli occhi svegli.
Mamma albanese, papà senegalese, la città dei viaggiatori e degli esploratori come casa e al tempo stesso il molo da cui partire ed a cui -chissà- far ritorno un giorno.
È giovane Abramo, ma alle spalle ha già migliaia di chilometri percorsi, tante città e persone incrociate, tutto sempre con lo spirito non di chi lascia qualcosa, ma semplicemente si rimette in cammino pronto a macinare un nuovo pezzo di strada con l’euforia e l’entusiasmo dell’esploratore in partenza verso nuove scoperte. Imparare ad adattarsi ai cambiamenti, saper evolversi, saper trarre sempre il meglio da incontri ed esperienze in una continua crescita tecnica e ancor di più personale, sono tutte caratteristiche che farebbero pensare ad un veterano del mondo, ad un navigato Indiana Jones moderno.
“Il camminare presuppone che a ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e pure che qualcosa cambi in noi” (Italo Calvino).
Di passi ne ha percorsi già molti Abramo, in una strada di cui forse ignorava per primo tutte le tappe che avrebbe toccato fino ad oggi. Ma non importa, è la strada della scoperta e della crescita. Soprattutto, è la strada giusta.
Nel 2015 salpa dalla Liguria per approdare a Roma, dal Tigullo Sport Team di Genova alla prestigiosa Stella Azzurra Roma proprio dopo aver vinto il titolo regionale ligure e aver brillato nella EYBL, la European Youth Basketball League (dove segna 8.6 punti e 9.1 rimbalzi in quasi 20 minuti di media) ed essersi messo in mostra al Trofeo delle Regioni (10.0 punti e 13.3 rimbalzi in 27 minuti).
Con la Stella Azzurra inizia stabilmente a viaggiare tra raduni internazionali e l’immancabile ANGT (Adidas Next Generation Tournament), organizzato direttamente da Eurolega, che disputa per 4 annate consecutive vincendo nel frattempo il tricolore a livello giovanile con l’under 15, l’under 16 e l’under 18. Il ragazzo di appena 14 anni che si affaccia per la prima volta all’Eurolega “junior” sembra inizialmente faticare, e chi commette l’errore di soffermarsi a valutare solo le cifre riportate nei tabellini finali non ne resta così impressionato. Abramo però sa che il viaggio è appena iniziato, macina metri su metri, e chi resta costantemente accanto a lui in questa fase ripete quanto impressioni sempre di più la sua voglia di imparare e migliorarsi.
Dopo l’esordio in serie B con la Stella Azzurra e 12 minuti di utilizzo a partita, nel 2018 per lui si aprono le porte della A2, dove gioca 22 partite e 7 minuti di media proprio dopo aver disputato in estate a Novi Sad, in Serbia, gli Europei under 16 con la Nazionale Italiana. Che chiude con medie di 10.6 punti, 7.1 rimbalzi, 2 assist 1.9 stoppate in 11 partite giocate. È il preludio, in un palcoscenico internazionale di livello, alla definitiva esplosione che arriverà da lì a poco.
Se le stagioni fossero dei bivi, infatti, la svolta presa nel 2019-2020 sarebbe proprio quella giusta. Per la seconda annata consecutiva, a 17 anni, viene infatti inserito nella prima squadra di Roseto. Rispetto all’anno precedente, però, aumenta ogni voce di rendimento, passando dai 3 punti, 1 rimbalzo e 1 assist di media in circa 17 minuti in campo, a 7.8 punti, 4.1 rimbalzi e 1.8 assist in 24 minuti di gioco. Ancora una volta però non sono le cifre a render giustizia ad Abramo, che arricchisce il suo bagaglio di nuovi movimenti e di ogni singolo tassello di esperienza per crescere e migliorarsi, sfruttando una fisicità da ala unita a coordinazione e rapidità di una guardia.
Si arriva così alla tappa dell’ANGT Tournament di Monaco di Baviera. È la prima volta che gioca questo importante avvenimento contro i propri pari età, un’altra cosa rispetto all’appuntamento degli anni prima. Su quelle gambe sembra letteralmente volare in campo aperto, con una coordinazione impressionante. Le sue leve longilinee si sono arricchite nel frattempo di una muscolatura forte ed elastica, a cui abbina una padronanza dei fondamentali via via crescente e grande concentrazione e lucidità d’esecuzione. Si adatta rapidamente alle più svariate situazioni, è duttile, proprio come ogni bravo viaggiatore.
Chiuderà il torneo di Monaco con la conquista della finale (persa contro il Real Madrid), collezionando poco più di 17 punti, 4 rimbalzi e 4 assist di media, ed un posto nel miglior quintetto della manifestazione (a proposito, insieme ad un altro italiano e compagno di nazionale: Sasha Grant, ma questa è un’altra storia).
È la conferma che tanti si aspettavano: il mondo del basket si è davvero accorto di Abramo Canka.
Il suo nome è adesso definitivamente marchiato a fuoco sui taccuini di mezza Europa (e non solo) e in tanti lo vogliono. Potrebbe alzare la cornetta ed esser accolto a braccia aperte da qualunque squadra. Potrebbe anche scegliere una destinazione comoda, magari vicino alla Liguria, non troppo lontano da casa.
E invece no. Abramo decide di optare per il progetto che ritiene più stimolante e adatto alla sua crescita a 360 gradi, e più precisamente accetta il contratto quadriennale che gli propone una delle formazioni di vertice del basket europeo, capace di conquistare una Final Four di Eurolega nel 2016 (competizione a cui spera di tornare il prima possibile) e di vincere una Eurocup nel 2013: il Lokomotiv, in Russia, nella regione del Kuban, a Krasnodar. 3352 chilometri da casa per l’esattezza.
Non finisce qui, perché neanche il tempo di prender confidenza con il sud della Russia e con le valigie ancora da disfare, che è subito il momento di rimettersi in moto: si va in Lituania, in prestito ad una delle migliori realtà per lo sviluppo dei giovani talenti: il Nevezis, altri 2361 chilometri da percorrere. Per la società che ne detiene il cartellino, il contesto migliore per plasmarne ulteriormente il talento.
Alla sua seconda partita in massima serie lituana segna 11 punti, 3 rimbalzi, 3 assist e 2 recuperi.
Gli scout NBA iniziano a segnarsi il suo nome, neanche a dirlo. Gioca 20 minuti a gara, e mette a segno 7 punti 3.4 rimbalzi e 1.1 assist in quello che è ufficialmente il suo primo campionato fuori dai confini nazionali, con tutto quello che comporta per tasso tecnico e soprattutto fisico di livello superiore rispetto a quanto affrontato fino a quel momento. ESPN lo inserisce alla posizione numero 65 dei migliori prospetti del mondo in ottica draft 2021, ma non sarà la posizione più alta in cui figurerà.
Il ragazzo partito da Genova è ormai un giovane uomo che attinge da ognuno di quei metri percorsi.
Il corpo è potente e la mente forte, conduce la palla per il campo come si porta una barca in un mare di cui non si può sapere quando gli attimi di calma apparente lasceranno spazio ad onde altissime da superare, pronto ad approfittare dei venti favorevoli per spiegare le vele e volare via.
Ad agosto la nuova top 100 di ESPN aveva collocato il suo nome ancora più in alto, alla 56 per l’esattezza, in vista draft 2022, e dopo appena 9 partite con il Nevezis il Lokomotiv Kuban si è convinto nel riportarlo alla base. Abramo viene inserito nella squadra che prende parte alla SuperLeague, il secondo campionato, ed anche nel roster per l’Eurocup, per iniziare a bagnarsi i piedi e conoscere queste nuove acque in cui presto sarà chiamato a navigare. ESPN mantiene il suo nome nella graduatoria, e proprio nelle ore in cui il ritorno a casa diventa ufficiale, la nuova board vede Canka alla numero 82.
Nessuno vuole però fare previsioni, e forse scrutare a ripetizione i mock draft in cui è stabilmente inserito non è il modo migliore per apprezzarne il basket sempre più maturo e il potenziale ormai definitivamente palesatosi agli attenti occhi degli scout NBA, o ancora le varie classifiche divise per annate dei prospetti internazionali dei siti specializzati di cui occupa le posizioni di vertice. Ripensare alla strada intrapresa e percorsa da questo ragazzo che si è affacciato per la prima volta ai massimi livelli del basket europeo con sana sfrontatezza e sicurezza dei suoi mezzi, ma con l’umiltà di chi ha le idee chiare, è il modo giusto per apprezzare tutti gli step di Abramo: non ci è dato sapere dove porterà né quanto lontano lo condurrà questa strada, ma la direzione sembra proprio quella giusta.
Buon viaggio Abramo.
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