Melli 6 – Il tiro non gli entra, e lui neanche percorre troppo quella strada (2/5). La condizione è ancora tutta da trovare, ma è faro della “second unit” e l’indiziato principale di quell’innalzamento di durezza che spiazza la Virtus.
Grant 5.5 – Coraggioso nello spingere la transizione, ma per 9’ prende le misure a queste Finals e trova il modo di rendersi utile solo con la difesa.
Rodriguez 6 – Prepara il terreno ad un finale da urlo, nel suo stile, con 7 assist e buona velocità. Ma il finale da urlo, purtroppo per lui, a questo giro non c’è. Resta una gara ben condotta per 26’.
Ricci 5.5 – Ambiente quanto meno ostile, lui entra in campo per “spaccare il mondo” ma fatica a trovare il suo posto. 2 punti e 3 rimbalzi, poco per lasciare il segno.
Biligha ne
Hall 6 – Pessimo al tiro, 1/7, traballante nelle scelte, 3 perse, ha il merito, da tradizione, di lasciare comunque il segno con la difesa.
Baldasso 5 – Non trova i suoi tiri, in campo soprattutto per spendere falli.
Shields 8 – Spacca la partita con un terzo quarto da 10 punti, protagonista del 15-2 di parziale infine decisivo. E’ la stella di Milano, e si comporta da tale trovando il modo per fare la differenza in uno contro uno.
Alviti ne
Hines 8 – Mina le certezze di Jaiteh segnandogli subito 8 punti in faccia, quindi alza la pressione anche in difesa rendendo difficile anche il minimo appoggio. Doppia doppia da 10+10.
Bentil 7 – 5 punti e 7 rimbalzi non segnando quasi mai, 1/8 dal campo, ma seguendo l’esempio di Hines in difesa, dove risulta un fattore in marcatura su Shengelia.
Datome 7 – Litiga al tiro soprattutto all’inizio, 5/12, ma la freschezza fisica è confermata, e nel terzo quarto mette conclusioni cruciali. Anche 5 rimbalzi.
Coach Messina 7 – Presenta alla Virtus una “durezza” da EuroLeague che paga i suoi dividendi. La sua squadra sbaglia troppo al tiro, perchè anche la manovra offensiva fa un passo in avanti.
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