I cinque candidati al Sixth Man of the Year – realme sono l’esempio di quanto siano importanti gli uomini in uscita dalla panchina e nessuno lo ha fatto meglio di loro nella regular season della Serie A UnipolSai 2023/24.
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Ousmane Diop – Banco di Sardegna Sassari
La stagione del definitivo salto di qualità è arrivata in un momento particolare per la compagine sarda che ha cambiato allenatore a campionato in corso, tuttavia il classe 2000 non ha risentito di questa “staffetta” e si è confermato un sesto uomo di lusso per entrambi i coach. Il suo highlight più significativo è stato il massimo in carriera da 28 punti, 8 rimbalzi e 36 di valutazione in uscita dalla panchina contro la Germani Brescia; i suoi numeri ci dicono 11.5 punti con il 60.5% da due, 5.3 rimbalzi e 13.6 di valutazione in soli 21.5 minuti di media, testimonianza perfetta della crescita e della consapevolezza che il numero 25 di Sassari ha acquisito in questa annata, dimostrando una grandissima capacità di trovare il fondo della retina nel pitturato e dei sempre più affinati movimenti nel pitturato.
Gabriel Lundberg – Virtus Segafredo Bologna
Un fattore senza eguali per la squadra bolognese quando si è trattato di chiudere le partite negli ultimi minuti di gara, per questo motivo il concetto di clutch time con lui ha subito una mutazione consistente. Quando la sua carriera in bianconero sembrava prossima al termine, la guardia danese ha invece giovato del cambio in panchina diventando in poco tempo uno degli elementi fondamentali nelle rotazioni di coach Luca Banchi: 11.1 punti (69.1% da due, 43.4% da tre e 87.5% dalla lunetta), 2.8 rimbalzi, 2.7 assist, +5.2 di plus/minus e 12.5 di valutazione in 20.3 minuti uscendo dalla panchina e una lucidità nel cambiare il ritmo di una partita che lo fanno diventare un sesto uomo di lusso.
C.J. Massinburg – Germani Brescia
È complicato trovare un profilo più adatto del nativo di Charlotte quando si sta intavolando una discussione sul miglior sesto uomo: 12.4 punti tirando con il 57.6% da due, il 42% da tre e l’80.6% dalla lunetta a cui ha aggiunto 3.7 rimbalzi, 2.1 assist, 1.3 recuperi, +7.7 di plus/minus e 15.7 di valutazione in 21.8 minuti; le sue medie fanno stropicciare gli occhi, così come la sua capacità di entrare a partita in corso già totalmente in ritmo per eseguire tutto ciò che coach Alessandro Magro gli ha richiesto. Le fortune della compagine lombarda sono passate anche e soprattutto dalle mani del classe 1997 che ha saputo ritagliarsi in maniera importante il suo spazio nelle rotazioni di Brescia, migliorando sistematicamente in ogni aspetto del proprio gioco. Dopo aver questo conquistato il premio di sesto uomo del mese a novembre, dicembre e gennaio, Massinburg riuscirà a completare l’opera conquistando il Sixth Man Of The Year – realme?
Jamar Smith – UNAHOTELS Reggio Emilia
Il suo compagno Tarik Black lo ha definito come il giocatore che più di tutti ha aiutato la squadra ad entrare in ritmo nelle situazioni in cui serviva sbloccarsi. Impossibile contestare questo parere, perché il classe 1987 – il più anziano nel roster di Reggio Emilia – è stato quanto di più utile alla causa di coach Dimitris Priftis per raggiungere gli obiettivi stagionali. Uno scorer puro capace di mettere a referto 11.6 punti (59.1% da due, 37% da tre e 89.3% ai liberi), 2.3 assist, 2.0 rimbalzi, 10.1 di valutazione in 21.4 minuti di media e di scollinare in tre occasioni oltre quota 20 punti segnati; il nativo di Peoria ha acquisito nel tempo una abilità senza pari nel mettersi in striscia senza più fermarsi, motivo per cui è stato utilizzato principalmente per spaccare in due le partite con il suo ingresso sul parquet.
Kyle Wiltjer – Umana Reyer Venezia
Nell’importante cammino di Venezia non è mancato l’apporto di nessun giocatore, proprio perché le rotazioni di coach Neven Spahija sono sempre state molto profonde e piene di talento, proprio come le mani dell’ala canadese Kyle Wiltjer. L’identikit perfetto del classe 1992, un tiratore di 208 centimetri che ha regalato agli orogranata e alla sua tifoseria momenti di alta scuola: in appena 19.9 minuti di impiego ha siglato 12.4 punti (54.7% da due, 40.5% da tre e 77.6% dalla lunetta), 3.2 rimbalzi, 1.1 assist e 10.4 di valutazione, mettendo in mostra letture e movimenti senza palla da autentico fuoriclasse; in un sistema come quello veneto, Wiltjer ha saputo ritagliarsi alla perfezione il suo spazio facendosi trovare nel posto giusto al momento giusto.
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