Lakers, JJ Redick rivela lo starting five e i suoi piani per Anthony Davis e LeBron James

Redick e i gialloviola lunedì prossimo parleranno alla stampa nel Media-Day

JJ Redick, coach dei Los Angeles Lakers, ha parlato a lungo con Zach Lowe dei suoi piani per la stagione che sta per iniziare, la prima alla guida di una franchigia NBA.

Su Anthony Davis e LeBron James.

“Coinvolgeremo AD esattamente nella misura in cui lui vorrà essere coinvolto. Voglio dire, se vorrà diventare First Team All-NBA e e restare per tutto l’anno nella conversazione per l’MVP, gli daremo la possibilità di farlo. Lo stesso vale per LeBron: gli daremo la libertà di essere un playmaker e un realizzatore, ma all’interno di un sistema che permetta anche agli altri di prosperare. Si tratta di massimizzare questi giocatori all’interno di una struttura”.

LeBron condividerà insieme al figlio Bronny un momento speciale.

“Sarà speciale vederli in campo insieme, sì, ne abbiamo parlato, ci abbiamo pensato e lo faremo. Non voglio impegnarmi in alcun modo in questo momento, ma lo faremo sicuramente”.

Sullo starting five che ha in mente.

“D’Angelo Russell, Austin Reaves, LeBron James, Rui Hachimira e Anthony Davis, il gruppo che ha vinto 23 partite su 33 lo scorso anno. È divertente, quando la gente sente dire che LeBron giocherà di più lontano dalla palla, non realizza che non significa che non avrà più la palla in mano. LeBron è uno dei giocatori più intelligenti che ci siano e vorrei usarlo anche come screener…. Trovare il modo di fargli arrivare la palla in punti specifici del campo dove può essere un facilitatore e un realizzatore, questo è ciò che intendo con “off the ball”. Non voglio di certo vedere LeBron portare su la palla, magari pressato a tutto campo, per poi eseguire sempre un pick-and-roll alto. Non è così che giocheremo. Per quanto riguarda il nostro attacco, credo che ci sarà una discreta quantità di movimento. Spera che la nostra selezione dei tiri migliori. Abbiamo parlato di come andare più spesso nel pitturato, di come tirare più spesso da tre”.