Alcune cose buone (la ricerca di soluzioni in attacco e la vena di Bertocco), altre meno buone, molte altre da sistemare. Con dieci giorni d’allenamento nelle gambe, e a un mese dal debutto ufficiale in campionato con Treviglio, la Virtus è scesa in campo per la prima amichevole prestagionale contro la Siaz Piazza Armerina, apparsa più tonica nell’arco dei quaranta minuti. La formazione ospite si è aggiudicata tutti i parziali (punteggio azzerato a ogni quarto), mostrando maggiore brillantezza dal punto di vista fisico, punendo i ritardi negli accoppiamenti difensivi, e tirando con percentuali surreali da tre punti (12/23). Recupido ha dosato i lunghi: Gaetano, per un problemino alla schiena, ha trascorso in panca la maggior parte del secondo tempo, Gloria era reduce dall’influenza. Il finale recita 102-66 per i piazzesi, con il solco scavato prevalentemente nei due quarti centrali.
“Nella prima uscita – analizza coach Recupido – ci si aspetta di avere tanti problemi e noi ce li abbiamo avuti. In attacco, non avendo preparato niente di specifico ma solo giochi di continuità, sapevo che avremmo trovato delle difficoltà, mentre in difesa credevo potessimo fare meglio. Quando subisci cento punti fatichi a gestire la partita, anche se oggi abbiamo giocato coi cambi a cronometro perché serviva più che altro correre e stare insieme sul campo, anziché guardare l’aspetto tattico. Piazza Armerina è più avanti di noi da questo punto di vista, inoltre credo che abbiano preparato la partita su alcune situazioni specifiche, cosa su cui io non ho investito un minuto. E’ ovvio che siamo andati in difficoltà. Quello che dovremo aggiustare, invece, è la fiducia e l’atteggiamento difensivo per poter costruire tutto il resto”.
Ma c’è anche qualche segnale positivo: “Ho visto una squadra che ha provato a trovare delle soluzioni all’interno dei giochi – dice il coach -. All’inizio abbiamo segnato, poi un po’ meno. Dobbiamo migliorare la ricerca del contropiede, ma questo è impossibile se subiamo canestro a ogni azione. Ripeto il concetto: noi abbiamo provato a fare delle cose in attacco, sapevo che ci saremmo fossilizzati su alcune cose, perché era quello che avevo chiesto ai ragazzi. L’aspetto difensivo è tutto da sistemare”.
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