La Scheda: Sacar Anim, UNAHOTELS Reggio Emilia

La Scheda: Sacar Anim, UNAHOTELS Reggio Emilia

La Scheda di Legabasket sull'esterno della UNAHOTELS

Di Matteo Pozzuoli

In attesa del ritorno di Osvaldas Olisevicius e Arturs Strautins dai rispettivi infortuni, la UNAHOTELS Reggio Emilia si affiderà nel ruolo di ala piccola – oltre al tiratore Michele Vitali – al talento americano di un potenziale intrigante e dalle mille sfaccettature: Sacar Anim. Nato a Minneapolis nel 1997, il nuovo esterno reggiano, dopo aver recitato un ruolo da protagonista nell’high school a DeLaSalle, si merita la chiamata dal prestigioso college di Marquette (lo stesso frequentato in passato da star NBA Dwyane Wade, Jimmy Butler e coach Doc Rivers) in cui gioca assieme all’ex Pistoia e Cantù JaJuan Johnson e l’attuale nuovo playmaker del Baskonia Markus Howard. Il suo rendimento con la canotta dei Golden Eagles è andato in crescendo di anno in anno: dopo aver faticato inizialmente a trovare minutaggio, da sophomore comincia la scalata, raggiungendo il picco nell’ultima stagione al college, la 2019/20, conclusa a 13.1 punti e 4.1 rimbalzi di media (42.5% dal campo e 39.2% da tre).Non essendo stato scelto al Draft NBA del 2020, Anim completa 11 partite in G-League con l’affiliata dei Los Angeles Clippers, gli Agua Caliente, senza riuscire però a mettersi sufficientemente in mostra. La scorsa estate decide quindi di varcare l’oceano e di approdare in Germania al Medi Bayreuth, mettendo assieme buone medie (14.3 punti e 2.9 rimbalzi a partita, tirando con il 41% da due punti e il 32% da lontano). La formazione teutonica non ha attraversato un grande annata, complicata molto da infortuni e continui focolai COVID e conclusa anzitempo sia in FIBA Europe Cup – eliminati alla seconda fase – che in Bundesliga – non hanno raggiunto i playoff: tuttavia, quanto di intrigante fatto vedere dal numero 2 ha convinto il Direttore Sportivo Filippo Barozzi e in generale tutta la UNAHOTELS Reggio Emilia a puntare su di lui. Difatti, il potenziale del nativo di Minneapolis è da leccarsi i baffi.

Il suo ruolo ideale è quello di ala piccola, ma potrebbe anche giocare da guardia accanto a due tra Strautins, Vitali ed Olisevicius, garantendo stazza, versatilità e grande imprevedibilità sulle due metà campo. Dati i 197 cm di altezza per 95 kg, nasce come un 3&D, ossia uno specialista nel tiro da tre punti e nella difesa soprattutto on the ball. Tuttavia, come dimostrato ampiamente a Bayreuth, Anim ama avere la sfera tra le mani anche per creare dal palleggio e servire i compagni. Solitamente inizia le azioni offensive in angolo – abitualmente sinistro -, per ricevere poi un consegnato in ala, attaccare il centro con la forte mano destra sul pick and roll, forzare il cambio e leggere come reagisce la difesa. Considerando l’affinità nei giochi a due tra Cinciarini ed Hopkins, avere Anim come terzo uomo da coinvolgere anche nel pick and roll “Spain” (quindi, in questo caso specifico, con Sacar che prima blocca per Hopkins mentre taglia a canestro e poi si apre sull’arco dei tre punti nella posizione di ala) è un gran bel lusso. In tali situazioni, infatti, può sia prendere e sparare da lontano, sia attaccare il canestro di potenza contro una difesa sbilanciata che servire il post-basso dei vari Reuvers, Olisevicius e dello stesso Hopkins.

In 1vs1, Anim è il classico giocatore più possente degli esterni del nostro campionato e allo stesso tempo più rapido dei lunghi avversari. La forza nella parte superiore del corpo gli permette, infatti, di finire abilmente sia a sinistra che soprattutto a destra, oltre che di optare per gli affidabili jumper dalla media e dalla lunga distanza. La meccanica di tiro è estremamente compatta, rapida e rende difficile al difensore qualsiasi tipo di efficace reazione. Essendo ancora piuttosto acerbo a livello professionistico, Sacar è nel contesto ideale per rendere le sue azioni costantemente più concrete: come dimostrato in Germania, infatti, ogni tanto l’americano tende ad incaponirsi nei suoi assoli contro la difesa avversaria, togliendo ritmo all’attacco. Inoltre, quando viene raddoppiato – specialmente in area – non ha ancora il completo controllo della situazione, perdendo così palloni (due di media la passata stagione) vivi ed alimentando i contropiedi avversari. Il sistema di coach Menetti e un playmaker dall’intelligenza cestistica elevatissima come Cinciarini lo potranno certamente aiutare a pulire la gestione dei possessi (a tal proposito, anche il ball handling può avere importanti margini di miglioramento).

Il potenziale di Anim è anche sottolineato dalle sue capacità difensive: difatti, può sfruttare la sua esplosività per scivolare lateralmente in difesa, aiutare con il giusto tempismo e marcare quattro ruoli a seconda dell’avversario che avrà di fronte. Anche in questa metà campo, tuttavia, alterna grandi guizzi ad errori di concentrazione e di posizionamento. Essendo soltanto alla seconda esperienza europea, comunque sia, pure quest’aspetto può essere limato.

Giocare a Reggio Emilia, in Serie A e in Basketball Champions League a distanza di tre giorni una partita dall’altra sarà un suo banco di prova. A Bayreuth ha viaggiato un po’ in altalena (aldilà di quanto possano dire le cifre) e ora, se vuole dare una svolta definitiva alla sua carriera ed affermarsi nei più importanti contesti continentali, dovrà seguire le orme dei compagni di reparto Olisevicius, Strautins e Vitali, tre esterni iper-affidabili in ogni occasione in cui sono scesi in campo. Insomma, un gran bel coltellino svizzero, un diamante da rifinire nei suoi contorni e un prospetto che potrebbe davvero far sognare la UNAHOTELS Reggio Emilia; Sacar Anim sarà uno di quei giocatori da seguire attentamente nella prossima stagione.

Fonte: Lega Basket.