Il suo ruolo ideale è quello di ala piccola, ma potrebbe anche giocare da guardia accanto a due tra Strautins, Vitali ed Olisevicius, garantendo stazza, versatilità e grande imprevedibilità sulle due metà campo. Dati i 197 cm di altezza per 95 kg, nasce come un 3&D, ossia uno specialista nel tiro da tre punti e nella difesa soprattutto on the ball. Tuttavia, come dimostrato ampiamente a Bayreuth, Anim ama avere la sfera tra le mani anche per creare dal palleggio e servire i compagni. Solitamente inizia le azioni offensive in angolo – abitualmente sinistro -, per ricevere poi un consegnato in ala, attaccare il centro con la forte mano destra sul pick and roll, forzare il cambio e leggere come reagisce la difesa. Considerando l’affinità nei giochi a due tra Cinciarini ed Hopkins, avere Anim come terzo uomo da coinvolgere anche nel pick and roll “Spain” (quindi, in questo caso specifico, con Sacar che prima blocca per Hopkins mentre taglia a canestro e poi si apre sull’arco dei tre punti nella posizione di ala) è un gran bel lusso. In tali situazioni, infatti, può sia prendere e sparare da lontano, sia attaccare il canestro di potenza contro una difesa sbilanciata che servire il post-basso dei vari Reuvers, Olisevicius e dello stesso Hopkins.
In 1vs1, Anim è il classico giocatore più possente degli esterni del nostro campionato e allo stesso tempo più rapido dei lunghi avversari. La forza nella parte superiore del corpo gli permette, infatti, di finire abilmente sia a sinistra che soprattutto a destra, oltre che di optare per gli affidabili jumper dalla media e dalla lunga distanza. La meccanica di tiro è estremamente compatta, rapida e rende difficile al difensore qualsiasi tipo di efficace reazione. Essendo ancora piuttosto acerbo a livello professionistico, Sacar è nel contesto ideale per rendere le sue azioni costantemente più concrete: come dimostrato in Germania, infatti, ogni tanto l’americano tende ad incaponirsi nei suoi assoli contro la difesa avversaria, togliendo ritmo all’attacco. Inoltre, quando viene raddoppiato – specialmente in area – non ha ancora il completo controllo della situazione, perdendo così palloni (due di media la passata stagione) vivi ed alimentando i contropiedi avversari. Il sistema di coach Menetti e un playmaker dall’intelligenza cestistica elevatissima come Cinciarini lo potranno certamente aiutare a pulire la gestione dei possessi (a tal proposito, anche il ball handling può avere importanti margini di miglioramento).
Il potenziale di Anim è anche sottolineato dalle sue capacità difensive: difatti, può sfruttare la sua esplosività per scivolare lateralmente in difesa, aiutare con il giusto tempismo e marcare quattro ruoli a seconda dell’avversario che avrà di fronte. Anche in questa metà campo, tuttavia, alterna grandi guizzi ad errori di concentrazione e di posizionamento. Essendo soltanto alla seconda esperienza europea, comunque sia, pure quest’aspetto può essere limato.
Giocare a Reggio Emilia, in Serie A e in Basketball Champions League a distanza di tre giorni una partita dall’altra sarà un suo banco di prova. A Bayreuth ha viaggiato un po’ in altalena (aldilà di quanto possano dire le cifre) e ora, se vuole dare una svolta definitiva alla sua carriera ed affermarsi nei più importanti contesti continentali, dovrà seguire le orme dei compagni di reparto Olisevicius, Strautins e Vitali, tre esterni iper-affidabili in ogni occasione in cui sono scesi in campo. Insomma, un gran bel coltellino svizzero, un diamante da rifinire nei suoi contorni e un prospetto che potrebbe davvero far sognare la UNAHOTELS Reggio Emilia; Sacar Anim sarà uno di quei giocatori da seguire attentamente nella prossima stagione.
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