La Corte di Giustizia Europea si è espressa sulle posizioni di FIFA e UEFA in merito alla Superlega calcistica, e questo punto di vista può avere un peso anche sui destini del basket europeo. Ne parla oggi Tuttosport.
Di cosa parliamo?
Athanasios Rantos è avvocato generale della Corte dell’UE. Interpellato sulla diatriba che spacca da alcuni mesi il calcio europeo, ha dovuto esprimere un parere “non vincolante”. Da una parte FIFA e Uefa, dall’altra la Superlega promossa da Real Madrid, Barcellona e dall’ormai vecchia dirigenza della Juventus.
Quando depositato è illuminante, e citiamo quando scritto da Marco Bellinazzo sul Sole 24ore: «I club fautori della Superlega sono liberi di istituire la propria competizione calcistica indipendente, ma non possono contemporaneamente continuare a partecipare alle competizioni calcistiche organizzate da Fifa e Uefa senza il consenso di queste ultime».
Urgono un paio di precisazioni. FIBA e UEFA detengono nel calcio il monopolio per l’autorizzazione e l’organizzazione delle competizioni internazionali di calcio professionistico in Europa.
La FIBA ha una forma simile, tenendo conto che in Europa ha FIBA Europe. Entrambe hanno strutture piramidali, che dall’attività giovanili e dilettantistiche arrivano sino ai massimi campionati nazionali sul principio del merito sportivo.
Ma da inizio millennio la massima competizione continentale per club è in mano alle società, dunque il “monopolio” è decaduto da tempo. Da quando lo scontro si è riacceso all’inizio dello scorso decennio, da una parte abbiamo la FIBA che ha cercato di riprendersi in mano l’organizzazione, creando quella BCL che inizialmente prevedeva anche una serie di licenze pluriennali per i top club, e dall’altra EuroLeague, che ha messo in piedi una competizione d’elite ma con qualche problema di sostenibilità economica.
Questo parere rimescola le carte anche nella pallacanestro?
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